Recensioni
CARTA CANTA I fumetti nella musica. La musica nei fumetti
A cura di Davide Barzi, Stefano Gorla e Paolo Guiducci
Cartoon Club, Rimini 2002
"Percorsi paralleli fra due linguaggi, la musica e il fumetto, che
a prima vista sembrano enormemente distanti. A prima vista. Se ci avviciniamo, tendiamo le
orecchie, occhieggiamo disinibiti, scopriamo le consonanze fra due linguaggi che
sollecitano le corde dell’emozione (…) Linguaggi che amano la contaminazione.
(…) Linguaggi che affascinano raccontando storie, dando corpo a emozioni e
sollecitando curiosità, fantasia, creatività, arte. La carta canta, il suono si
vede."
Così esordisce Stefano Gorla, uno dei tre curatori di questo libro,
nell’introduzione di Carta Canta, una raccolta di dati, curiosità e riflessioni a
metà strada fra il mondo dei fumetti e quello dei suoni e della musica. "Qui si
suona e si disegna, si legge e si ascolta. Siamo in polifonia, nel senso tecnico del
termine, delle diverse voci per una scrittura musicale. Voci che testimoniano la passione
e le contaminazioni tra musica e fumetto, i loro incontri, gli scontri, le
giustapposizioni, illazioni deliranti e documentate chiavi di lettura"
Si alternano infatti una quindicina di prestigiosi nomi nel campo del fumetto e della
critica del fumetto, con interventi, considerazioni, cataloghi che cercano di delineare
percorsi paralleli e affinità nel raccontare storie con "penne, pennarelli e
spartiti". Un terreno di indagine pieno di insidie anche per la doppia competenza
richiesta: fumettistica e musicale. Forse è questa la ragione per cui un lavoro di tale
argomenta può essere realizzato solo col concorso di più persone. Ma è difficile anche
per la vasta mole di informazioni entro cui occorre muoversi e fare ricerca: dai fumetti
Disney italiani a quelli di Bonelli, dai comics della Marvel ai manga giapponesi.
L’elenco sarebbe veramente lungo e abbraccerebbe gusti e ricordi di diverse
generazioni.
Un secolo di attività che comincia alla fine dell’ottocento con
la nascita del fumetto, intrattenimento subito abbinato e imparentato con generi musicali
altrettanto popolari quali il vaudeville e il minstrel. Eclatante esempio di
contaminazione è Yellow Kid, capriccioso bambino dall’inconfondibile vestitino
giallo che deve il suo nome alla strofa di una canzone tratta da un musical molto in voga.
Nato come personaggio dei comics, per la sua popolarità e simpatia, venne ben presto
portato sulle scene dei teatri. Lo ritroviamo anche nei primi economici spartiti musicali
(music sheets) insieme a canzoni di successo che cominciavano a diffondersi grazie ai
primi costosi cilindri per grammofoni.
In epoca più recente fu il mercato discografico a strizzare l’occhio ai creatori dei
fumetti e lo fece principalmente chiedendo di caratterizzare la confezione del
longplaying. "Il lavoro di fumettisti e illustratori per le cover di album musicali
è forse il massimo punto di contatto fra musica e fumetto dopo (o a fianco?) dei testi
delle canzoni che citano esplicitamente personaggi della Nona Arte." (Cantarelli,
pag.24)
Copertine di Milo Manara, Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Tanino
Liberatore, Guido Crepax, solo per citarne alcuni, hanno accompagnato e integrato la
creatività di Frank Zappa, Vecchioni, Amedeo Minghi, Massimo Ranieri, Enzo Avitabile.
Così come numerosi personaggi del mondo dei fumetti sono stati citati nei testi delle
canzoni: Vil Coyote (Eugenio Finardi), Topolino (PFM), Flash Gordon (Queen), Braccio di
Ferro (Samuele Bersani) e molti ancora.
Altre volte la popolarità dei musicisti è stata ripresa da disegnatori che hanno calato
nel proprio mondo fantastico gruppi come i Beatles, cantanti come Billie Holiday, autori
come Bob Dylan. Spesso con gli stilemi propri del linguaggio fumettistico sono state
realizzate vere e proprie biografie di musicisti famosi. E’ il caso
dell’etichetta Marvel Music Comics che nelle intenzioni degli autori avrebbe dovuto
portare alla lettura dei fumetti gli appassionati di musica.
A completamento del libro compaiono tre interessanti appendici. "Copertine di dischi
realizzate da fumettisti" e "Fumetti nelle canzoni" raccolgono, come
dicevamo, un ampio elenco di canzoni italiane e straniere con riferimento ai fumetti e di
copertine di album realizzate da disegnatori e illustratori. Infine l’appendice
"Videoclip in animazione" che contiene video alcuni completamente animati, altri
con sequenze miste, ma anche sigle televisive.
Per concludere vorremmo sottolineare il grande interesse che ha una
pubblicazione del genere per coloro che si occupano di educazione musicale. E’
possibile attingere a una quantità di informazioni veramente considerevole, da cui
prendere le mosse per ideare progetti o attività più o meno articolate: per esempio
valorizzando gli aspetti sonoro musicali di onomatopee ed espressioni slang utilizzate in
modo così caratteristico nelle diverse pubblicazioni, oppure ricercando e inventando
musiche che sappiano adeguatamente commentare le storie proposte. In alcuni casi il legame
fra i due linguaggi è molto stretto, come nel caso di alcuni disegnatori che hanno
inserito stralci di spartito nella propria tavola: in che modo far cantare e suonare
quelle stesse pagine che danno indicazioni musicali molto precise?
Ben sappiamo che non si tratta di novità assolute nel campo dell’educazione
musicale, gli esempi non mancano, ma pensiamo sia interessante e degna di segnalazione
l’ampiezza degli spunti e delle idee che è possibile trarre dalla lettura o
consultazione di questo libro che, come dicono gli autori, rappresenta un work in progress
aperto a integrazioni e approfondimenti.
Davide Donelli
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