Recensioni
S. Loos - K. Metre, Quando la testa ritrova il corpo. Attività e giochi per un'educazione armonica nella scuola d'infanzia, Brossura pp. 158, EGA - Edizioni Gruppo Abele 2003
Che interesse può avere per l'educazione musicale una pubblicazione dal
titolo "Quando la testa ritrova il corpo", attività e giochi
per un'educazione armonica nella scuola d'infanzia? Sigrid Loos e Karim Metref
ci propongono un manuale con oltre cento giochi cooperativi, rivolto a insegnanti
di scuola dell'infanzia, educatori in genere e secondo me, per i motivi che
spiegherò fra poco, anche agli animatori musicali che lavorano con bambini
dai 3 ai 5 anni.
Alla base di questo lavoro sta la convinzione che è importante aiutare
il bambino a "formare una personalità capace di coordinare testa
e corpo, di relazionarsi con le persone e le cose e di adattarsi al suo ambiente,
di risolvere i suoi problemi e di creare idee, concetti e oggetti per farlo"
(pag. 6).
Per questo gli autori propongono fin dalle prime pagine un'interessante riflessione
sul gioco, sull'apprendimento e soprattutto sul corpo in movimento, evidenziando
come "l'apprendimento è un processo di costruzione di abilità
basate sul movimento muscolare. Qualsiasi competenza si sviluppa da un intreccio
interiore di pensieri, emozioni e muscoli, ognuno con lo stesso valore. Il movimento
è necessario per fissare un pensiero" (pag. 31).
Un approccio globale, quindi, specifico per la scuola dell'infanzia, ma anche
in linea con molte esperienze educative che mirano a integrare la corporeità,
il movimento e la musica. Un approccio ludico con giochi che facilitano il completo
sviluppo di abilità fra cui segnalo quelle attinenti all'educazione musicale:
attenzione e ascolto, memoria e senso del ritmo, coordinazione occhio - mano,
sincronizzazione, motricità fine, rispetto del proprio turno e orecchio
musicale, espressione mimica e corporea. Ogni gioco è presentato tramite
una scheda che precisa struttura (in cerchio, sparsi, in fila, in riga), età
minima, numero dei partecipanti, materiale richiesto, modalità di svolgimento
e ovviamente obiettivi e abilità.
"Quando la testa ritrova il corpo" risulta inoltre agevole da consultare
anche perché le attività sono raggruppate in base alle finalità
del gioco (per conoscersi, per rilassarsi, per ricaricare le batterie), per
il materiale utilizzato (con la palla e i palloncini, col paracadute) e a seconda
della percezione sensoriale sviluppata (udito, vista, tatto, gusto, olfatto).
A questo proposito gli autori affermano che i cinque sensi sono le porte verso
il mondo esterno, attraverso cui il bambino conosce la realtà cogliendola
a livello sensoriale. Sviluppare la percezione è quindi importante per
imparare a selezionare le informazioni ricevute: a volte troppo numerose, si
pensi all'inquinamento visivo e acustico, altre volte molto poco stimolanti.
I giochi con le orecchie, ad esempio, mirano a "creare momenti di ascolto
e di quiete che permettano a bambini di sviluppare la percezione uditiva differenziata
e di ascoltare con attenzione" (pag. 72). Ma lo sguardo è sempre
a trecentosessanta gradi così da evitare inutili specializzazioni e pericolose
frammentazioni. Non c'è motivo infatti per indirizzare l'esperienza del
bambino in una sola direzione, escludendo o trascurando alcuni canali sensoriali;
al contrario è preferibile far in modo che si arricchiscano l'un l'altro
in un' unica esperienza. Questo testo cerca di integrare la mente con il corpo,
ma anche i cinque sensi, gli oggetti e l'ambiente circostante, proponendo una
ginnastica del fisico e della mente che anche il far musica può contribuire
a sviluppare.
Davide Donelli
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