Giacomo Manzoni (1932) ha cominciato gli studi a Messina con G. Contilli, concludendoli al Conservatorio G. Verdi di Milano e laureandosi in lingue presso l’Università Bocconi.?Successivamente è stato redattore per riviste musicali e negli anni ‘60 critico musicale per L'unità. Dal 1962 al 1991 ha insegnato alternamente ai conservatori di Bologna e Milano, dal 1988 al 2003 alla Scuola di musica di Fiesole. Ha tenuto seminari e corsi a Granada, Buenos Aires, San Marino, Tokyo, Pechino, Vancouver, Parigi, Santiago e in molte altre città. Tra gli interpreti delle sue opere si ricordano B. Maderna, G. Markowski, M. Pollini, C. Abbado, R. Muti, G. Bertini, J. Svoboda, B. Wilson, M. Laszlo. Alla composizione Dedica è stato assegnato il Premio Abbiati della critica quale migliore novità in Italia nel 1986. Nel 1991 gli è stato conferito il premio Omaggio a M. Mila per l’attività didattica, nel 2007 il Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia, nel 2013 il Premio Principe Gesualdo per la musica. Nel 2016 è uscito a cura di D. Lombardi un volume a lui dedicato (Pensare attraverso il suono, Milano). Ha composto lavori per il teatro e per coro e orchestra, tra cui Ombre (alla memoria di Che Guevara, 1968), Parole da Beckett (1971), Hölderlin (1972), Il deserto cresce (su testi di Nietzsche, 1993). E inoltre Masse: omaggio a E. Varèse, per pianoforte e orchestra (1977), Dedica, per flauto, basso e orchestra (testi di B. Maderna, 1986), Moi, Antonin A., per 2 voci e orchestra (testi di Artaud, 1997), Più mosso, per 2 pianoforti e archi (2014), Schuld (2018) per tenore e orchestra. Per orchestra: Studio n. 2 (1963), Insiemi (1967), Ode (1982), Scene sinfoniche per il Dr. Faustus (1984), Sembianti (2003), Mercurio transita davanti al sole (2006), Progetto Eliogabalo (2009), Studio 2012, e altro. Da camera: 10 Versi di E. Dickinson, per voce e 16 strumenti (1988), Trame d’ombre, per 2 voci, coro e gruppo strumentale (testo da Zeami, 1998), Oltre la soglia, per voce e quartetto (2000), 6 canti dal Kokin Sh?, per voce femminile, processori elettronici e tastiera midi (antichi testi giapponesi, 2007), Quarto rivolto, per sestetto d’archi (2011), Thanatopsis, per baritono e strumenti (testo di W. Cullen Bryand, 2014), Le arance non cadono dal cielo, per coro maschile, violino e 2 percussioni (2015), Il mare azzurro... ritraendosi, per voce femminile e 4 strumenti (2018), e altre. Ha pubblicato Schönberg - L’uomo, l’opera, i testi musicati (Milano 1975, rist. 1997), Scritti, a cura di C. Tempo (Firenze 1991), Tradizione e utopia, a cura di A. De Lisa (Milano 1994), Écrits, a cura di L. Feneyrou (Parigi 2006), Parole per musica (Palermo 2007), Musica e progetto civile, a cura di R. Pozzi (Milano 2009).