Veneziano, ha studiato pianoforte con Maria Italia Biagi, illustre allieva di Rio
Nardi e Alfredo Casella. Si è diplomato al Conservatorio “Benedetto Marcello” di
Venezia con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito vincendo
inoltre il premio “M. Mazza” quale migliore allievo della Scuola di Pianoforte. Ha
studiato Musica da camera con Sergio Lorenzi, Franco Rossi e Antonio Janigro. Si
è perfezionato al “Mozarteum” di Salisburgo e alla “Association Musicale de
Paris” dove ha ottenuto un “Premier Prix” di Musica da camera. Ha vinto
numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali. Nel corso della sua intensa
attività concertistica in formazioni da camera con illustri strumentisti
internazionali, come solista e con orchestra, ha suonato nelle sale più prestigiose
d’Italia (Teatro alla Scala e Sala Verdi di Milano, Teatro La Pergola di Firenze,
Teatro Grande di Brescia, Accademia Chigiana di Siena, Teatro La Fenice di
Venezia, Sala Verdi di Torino, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Olimpico di
Roma), Francia (Auditorium del Museo del Louvre a Parigi), Austria (Musikverein
di Vienna), Giappone (Bunka Kaikan di Tokyo), Spagna, Germania, ex Iugoslavia,
Stati Uniti d’America, Bulgaria, Turchia, Albania, Canada, Portogallo, Cina, ex
Unione Sovietica. Il suo repertorio comprende all’incirca 500 composizioni
eseguite in pubblico. Appassionato mozartiano, ha eseguito del Salisburghese la
maggior parte della musica da camera con pianoforte e dei Concerti per
pianoforte e orchestra, l’integrale delle Sonate, Fantasie e Rondò per pianoforte
e l’integrale delle composizioni per duo pianistico. “C’è ancora da dire che un
pianista come Massimo Somenzi ha pochi confronti nel panorama cameristico
italiano.” (Giuseppe Calliari, L’Adige, Trento, 18 novembre 1991). “La Sonata di
Franck restituita, per merito di Somenzi, con un temperamento pianistico di
assoluta bellezza e maturità.” (Angelo Foletto, Suonare, Milano, aprile 1999).
“Massimo Somenzi è il solista incomparabilmente poetico… Sono rari i pianisti
oggi che posseggono la naturalezza del canto di Massimo Somenzi.” (Mario
Messinis, Il Gazzettino, Venezia, 18 ottobre 2006). Massimo Somenzi ha svolto
intensa attività concertistica in Duo con il violoncellista Mario Brunello fin dal
1980. Da allora i due musicisti hanno suonato insieme in più di 200 concerti.
“Questo Duo, che appare sempre più la rivelazione cameristica di questi anni, si è
imposto ancora una volta con una lettura di stupefacente bellezza.” (Piero
Rogger, Il Gazzettino, Venezia, 2 giugno 1987). “Massimo Somenzi 'è' un pianista,
non 'fa' il pianista. Lo si comprende subito dalla musica che da sempre porta con
sé, nei programmi dei concerti, nelle classi del Conservatorio o nelle masterclass
dove insegna e nelle collaborazioni con innumerevoli musicisti. La sua musica è
sempre alla ricerca del dialogo, della condivisione di scoperte melodiche e
armoniche da mettere in evidenza per il piacere del suono e dell’ascolto. Anche in
musiche poco frequentate o ritenute minori, la sua lettura è principalmente
rivolta a cercare di svelare, con la convinzione di chi crede in tutta la musica,
segreti, embrioni di idee, raffinatezze da usare poi come elementi per costruire
architetture sonore.” (Mario Brunello, violoncellista). Suona regolarmente in Duo
con il pianista statunitense Gustavo Romero, Premio Clara Haskil, con il quale ha
più volte eseguito negli Stati Uniti e in Italia programmi monografici o integrali
delle opere per duo pianistico di Mozart, Clementi, Schubert. “Romero and
Somenzi play deliciously together…” (Charlene Baldridge, Village News, La Jolla,
California, 17 febbraio 2005). “Sensazionale versione mozartiana alla Fenice per la
Società Veneziana di Concerti con il duo Gustavo Romero - Massimo Somenzi. In
programma tutte le Sonate per pianoforte a quattro mani, tra i lasciti più alti della
produzione strumentale del Salisburghese. L’esecuzione concilia il rigore dello
stile con un estro improvvisatorio che esalta le allusioni teatrali dei testi. Si
colgono le profezie della cantabilità patetica di Schubert, come delle tensioni di
Beethoven E’ un modo per liberare l’interpretazione dall’ortodossia: questo
Mozart vive nell’illuminazione istantanea ma con una piena consapevolezza
formale. Il pensiero interpretativo sembra evocare la linea “alta” della tradizione
mitteleuropea tra le due guerre, lontana sia dall’astrazione neoclassica come dalla
passionalità romantica. Le due eccezionali personalità si integrano
vicendevolmente: più lirico Somenzi, più costruttivo Romero, pianista
statunitense mai ascoltato a Venezia. In bis due frammenti, sempre mozartiani, di
impeccabile grazia e creatività. Si irradia da questi solisti una luminosa gioia del
far musica. Caldissimo successo.” (Mario Messinis, Il Gazzettino, Venezia, 14
febbraio 2010). “The technical demands of Clementi’s Sonatas - which were many
and relentless - only fueled the conviction and creativity of these two princes of
the piano, whose performance proved a truly royal experience and called for an
instantly grateful reaction among listeners.” (Jeffrey Ou, Denton, Texas, 8 aprile
2016). Massimo Somenzi è docente di pianoforte al Conservatorio “Benedetto
Marcello” di Venezia. È stato per un decennio direttore del Conservatorio
“Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto. Ha fatto parte delle giurie di
importanti Concorsi nazionali e internazionali e tiene regolarmente corsi di
perfezionamento di Pianoforte e di Musica da camera in Italia e all’estero.