Ben van Gelder, nonostante la sua giovane età, è oggi uno dei più ricercati strumentisti della scena newyorkese. Nato e cresciuto in Olanda, dove ha intrapreso i primi studi musicali, Ben si è trasferito oltreoceano nel 2006 per frequentare la New School University di New York, dove ha studiato con Lee Konitz e Mark Turner. Saranno questi gli anni più proficui per la sua carriera: il suo personalissimo stile, che lo rende riconoscibile dopo poche note, gli aprirà le porte della “Jazz Gallery”, vero e proprio locale “cult” della grande mela da cui sono emerse parecchie giovani stelle del jazz. Il suo primo lavoro discografico, Frame of Reference, che fa emergere un sound lirico e vellutato - a tratti orchestrale, ma pur sempre attuale - arriverà nel 2011 e sarà molto apprezzato da pubblico e critica. Non meno entusiasta la risposta al suo secondo progetto, Reprise, che arriverà due anni più tardi e coinvolgerà, tra gli altri, Ben Street e Mark Turner. Nel corso degli anni Ben van Gelder si esibito con artisti del calibro di David Binney, Nasheet Waits, John Escreet, Ambrose Akinmusire.
Il suo album Among Verticals (2016), ispirato alla pittura di Frantisek Kupka, ha ricevuto recensioni a 5 stelle sui quotidiani olandesi NRC e Volkskrant ed è stato presentato in otto paesi diversi. Le sue composizioni sono state arrangiate per grandi ensemble come la Metropole Orchestra e la Swiss Jazz Orchestra. Oltre al suo progetto di quintetto, Ben si esibisce regolarmente con una formazione in trio che include il batterista Han Bennink e il chitarrista Reinier Baas.Il giovane olandese è già considerato un'autorità nel sax alto e per molti critici internazionali dotato di una visione contemporanea della composizione: radicata nella tradizione, la sua musica si espande in una miscela unica di