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di Flaminia Bussotti
Colpo di scena senza precedenti nella storia dei Berliner Philharmoniker: la riunione destinata oggi a Berlino all’elezione del nuovo direttore, si e’ conclusa, dopo circa 12 ore, con un nulla di fatto. I musicisti non sono riusciti a raggiungere una maggioranza e hanno deciso di rinviare all’anno prossimo l’elezione. Come un vero conclave, la riunione si era svolta nella piu’ assoluta segretezza solo che, alla fine, il papa non e’ uscito. Il contrabbassista Peter Riegelbauer, membro della direzione, ha detto stasera che la riunione e’ stata “molto animata e costruttiva”, tutti i musicisti erano presenti ma, purtroppo, anche dopo “diverse tornate”, non e’ stato possibile raggiungere una maggioranza. “Quest’anno non si terra’ piu’ alcuna elezione”, sara’ rinviata “fra un anno”, ha precisato.
La riunione era cominciata alle 10 sotto consegna assoluta del silenzio. Solo in fine mattinata si e’ saputo che si svolgeva nella Chiesa di Gesu’ Cristo a Dahlem, nella parte ovest di Berlino, luogo storico usato per la sua buona acustica nel dopoguerra per le incisioni dei Berliner da direttori leggendari come Wilhelm Furtwaengler e Herbert von Karajan. Nella rosa dei papabili, i lettoni Andris Nelsons (36 anni)e Mariss Jansons (72), il tedesco Christian Thielemann (56), il venezuelano Gustavo Dudamel (34)e l’israelo argentino Daniel Barenboim (72). Top secret anche il tipo di maggioranza necessaria per l’elezione: semplice, assoluta, due terzi? Mistero. Mistero anche sulle tornate necessarie per raggiungere la maggioranza: una portavoce si era limitata a parlare di “chiara maggioranza”. In un primo momento il risultato era stato annunciato per le 14. Poi e’ slittato alle 18.30, alle 19, alle 19.30 e alle 20. Alle 21.30 ancora nulla, quindi l’annuncio senza precedenti del rinvio all’anno prossimo. I Berliner, considerati la migliore orchestra tedesca e, per molti, la migliore in assoluto, sono anche la sola orchestra al mondo che elegge democraticamente il proprio direttore. Cio’che le conferisce una patente di democraticita’ ma anche un potere assoluto, spesso al di sopra dello stesso direttore. Fondata nel 1882, ha avuto finora pochi direttori, sei in tutto: Hans von Buelow, Arthur Nikisch, Wilhelm Furtwaengler, Herbert von Karajan, Claudio Abbado e Simon Rattle. Oggi avrebbe dovuto essere eletto il settimo, il successore di Rattle, che nel 2018 lascia e andra’ gia’ dal 2017 a dirigere la London Symphony Orchestra. La scelta del direttore non riguarda soltanto una persona, ma il futuro stesso dell’orchestra nei prossimi anni o decenni. Meglio con un giovane, propenso a repertorio moderno e anche a operazioni commerciali e crossover musicali? O Meglio un maestro consolidato, espressione della grande tradizione, capace di riportare i Berliner nel loro antico alveo, quello del mitico ‘suono tedesco’? Fra i primi molto gettonato era Nelsons. Fra i secondi Thielemann, specialista del repertorio romantico tedesco (Wagner, Brahms, Beethoven, Strauss). Le due fazioni non sono evidentemente riuscite ad accordarsi: conclave rinviato.
Fonte: www.ansa.it
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