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Buon compleanno Keith!

Il pianista statunitense oggi compie 70 anni e la ECM lo festeggia con l’uscita di due album, a Bergamo viene presentato un libro fotografico di Roberto Masotti, attendendo il concerto a Napoli del 18 maggio

Il pianista statunitense oggi compie 70 anni e la ECM lo festeggia con l’uscita di due album, a Bergamo viene presentato un libro fotografico di Roberto Masotti, attendendo il concerto a Napoli del 18 maggio

Per festeggiare i 70 anni di Keith Jarrett, che cadono proprio oggi 8 maggio, l’etichetta discografica ECM pubblica due album, il primo dove il pianista statunitense suona in solo e l’altro dove viene accompagnato dalla Rundfunk-Sinfonieorchester Saarbrücken (diretta da Dennis Russell Davies) e dalla New Japan Philharmonic (diretta da Kazuyoshi Akiyama). Questa doppia uscita discografica precede il concerto (unico in Italia) che Keith Jarrett terrà al Teatro San Carlo di Napoli il 18 maggio   Creation (ECM 2450) presenta brani scelti dallo stesso Keith Jarrett dai suoi concerti in solo durante il 2014 in Giappone, Canada e in Europa. Ora la scelta dei più felici sviluppi improvvisativi non si esaurisce all’interno di una serata ma è colta da diversi momenti rivelatori. Una selezione che privilegia i più intensi momenti di « cantabilità », facendone forse l’album più lirico tra le più recenti esibizioni in solo e uno dei più dettagliati documenti della sua abilità di forgiare dei costrutti musicali in tempo reale. Il secondo disco vede Keith Jarrett interpretare musiche di Samuel Barber e Béla Bartók (ECM New Series 2445) insieme alla Rundfunk-Sinfonieorchester Saarbrücken (Dennis Russell Davies direttore) e la New Japan Philharmonic (Kazuyoshi Akiyama direttore). In parallelo con la fervida attività del trio con Gary Peacock e Jack DeJohnette, con molti concerti in solo famosi per le sue tipiche improvvisazioni, Keith Jarrett si è impegnato in molti recital di repertorio classico. Dopo le registrazioni di Bach, Mozart, Händel, dei Preludi e Fughe di Shostakovich e all’importante partecipazione a Tabula Rasa e a Fratres di Arvo Pärt, le incisioni dei Concerti per pianoforte di Barber e Bartók, rispettivamente a Saarbrücken nel 1984 e a Tokyo nel 1985, sono una significativa aggiunta alla discografia del pianista come interprete di musica sulla partitura. Due opere congeniali al celebre pianista e non estranee a certi sviluppi caratteristici del jazz. Dopo l’esecuzione del Concerto di Bartók, Jarrett tornò sul palcoscenico per eseguire un brano improvvisato, poi intitolato Tokyo Encore: Nothing But A Dream e riprodotto in coda al programma del cd. Sempre oggi, 8 maggio, alle ore 18 è in programma alla Domus Bergamo (Piazza Dante) un incontro con Roberto Masotti, fotografo apprezzato a livello internazionale per il suo lavoro nel campo dello spettacolo e, in specifico, nell’ambito della musica jazz. L’occasione è data dalla pubblicazione in questi giorni da parte di Arcana del libro Keith Jarrett, un ritratto, che raccoglie un’ampia galleria di immagini scattate da Masotti tra il 1969 e il 2011. Significativa è la presenza nel libro di foto realizzate a Bergamo nel 1973, anno in cui Keith Jarrett, che proprio l’8 maggio compie settant’anni, si esibì al Teatro Donizetti per il festival jazz. La presentazione del libro di Roberto Masotti, la prima di una serie a livello nazionale in calendario nelle prossime settimane, è organizzata dal festival Bergamo Jazz in collaborazione con Domus – Bergamo Wine 2015 e con il 52° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. In Keith Jarrett, un ritratto Roberto Masotti offre il suo punto di vista sul pianista: il suo sguardo profondo e artistico coglie la natura profonda della musica jarrettiana, il modo assolutamente inedito che il pianista ha di occupare lo spazio, di piegarlo alle sue note. Vedere Jarrett è importante quasi quanto ascoltarlo, e spesso lo si sente meglio guardandolo piegarsi sulla tastiera, o assumere posture innaturali. Centinaia di fotografie, molte inedite, altre facilmente riconoscibili dai conoscitori, ritratti, foto di azione, sequenze : un ritratto artistico e umano dove Jarrett è da solo o in compagnia dei musicisti delle diverse e storiche formazioni. L’incontro con Keith Jarrett è stato per Roberto Masotti uno dei più determinanti della sua carriera: nel libro c’è una forte impronta fotografica costruita su una rigorosa selezione, pur se ampia e costituisce di per sé una riflessione sul rapporto tra fotografia e musica. Il tutto scorre secondo un flusso dietro il quale si riconoscono le figure di musicisti che hanno contribuito alla  formazione del pianista, come Miles Davis, altre che sono state partner ideali nei gruppi, Jan Garbarek, Jack De Johnette, Gary Peacock, Paul Motian, Charlie Haden, Dewey Redman, Palle Danielsson, Jon Christensen, e poi, quel produttore, compagno di strada, amico di una vita che si chiama Manfred Eicher.

Fonte: www.amadeusonline.net

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