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Caparezza: \"Porto l\'arte sul palco, ma non chiamatemi professorino\"

L\'artista di Molfetta racconta il nuovo tour a Tgcom24

L\'artista di Molfetta racconta il nuovo tour a Tgcom24

Per Caparezza, diploma da ragioniere in tasca, l'arte è stata una scoperta. Nel suo ultimo album, 'Museica', ogni canzone è associata a un dipinto e anche nel tour estivo l'artista di Molfetta non rinuncia a parlare di Van Gogh. A Tgcom24 spiega che è stato attratto dal "linguaggio alternativo" grazie alla sua curiosità e sottolinea: "Non sono un professorino e sono consapevole che parlare di arte invece che autocelebrarsi non sia una scelta facile".

Dall'album al tour, il filo conduttore è l'arte: come la porti sul palco?
Porto una fetta di curiosità alla mia maniera, senza diventare il professorino che non sono. Non sono un critico d'arte e non ci tengo. Ho scoperto l'arte di recente e ho capito che il linguaggio alternativo è molto importante, soprattutto per le persone timide come me: nel mio caso è la musica, in altri è la pittura. 

Come è nata questa passione per l'arte?
Mi ci sono buttato da neofita, senza sapere granché, non avevo mai affrontato questa materia, ed ero molto curioso. Mi piace la visione dell'artista, Van Gogh ad esempio veniva considerato un pazzo, anche se era lucidissimo, solo perché si innamorava delle prostitute. Durante i concerti poi mi piace colloquiare con i fan, è un modo per distrarre le persone dalla sottocultura. Cerco di essere propositivo. 

Il tuo pubblico come reagisce?
Si diverte, nonostante gli argomenti spesso coincidano con quello che si studia a scuola. Non era facile trovare il consenso, anche perché si tende a banalizzare tutto. L'attitudine generale va verso la semplificazione, che semplifica anche il pensiero: o tutto bene o tutto male...  

Un po' quello che succede sui social, che tu però frequenti poco... 
Non ho mai pensato ai social come qualcosa di rivoluzionario, per me sono come la televisione. Tante volte mi hanno rimproverato, ma io resisto. Li uso moderatamente.

C'è anche spazio per le vecchie canzoni nel tuo tour?
Ho scelto una scaletta in cui le canzoni rientrano non per la richiesta popolare, me per un filo logico. Sono incastonate in un discorso artistico. Canto ad esempio 'Follie Preferenziali' e 'Nessuna Razza' che erano nell'album 'Fuori dal tunnel'. Mi servono per parlare di Hitler, che non amava Cezanne e Van Gogh... 

Perché 'Museica' è diverso dagli altri tuoi dischi?
Intanto è un disco uscito l'anno scorso e senza il supporto delle radio, l'ho prodotto io, è molto difficile perché i dischi li comprano i giovani e se parli di arte invece di incensarti non è semplice. Ma sia chiaro, non l'ho fatto per andare controcorrente

Attraversi l'Italia, come cambia il tuo pubblico?
La verità è che il calore e l'affetto è lo stesso, è come se fossi un fratello grande per loro. 

Fonte: www.tgcom.it

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