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Chailly racconta la sua Scala «Così voglio svegliare Milano»

Il maestro dirigerà Turandot in occasione dell’apertura di Expo. «Il futuro del Teatro nel nome di Puccini»

Il maestro dirigerà Turandot in occasione dell’apertura di Expo. «Il futuro del Teatro nel nome di Puccini»

Milano? Come la Bella addormentata. In attesa di una scossa per ridestarsi. Questa la filosofia con cui Riccardo Chailly sta prendendo possesso del suo ruolo di direttore musicale del Teatro alla Scala. In realtà , ufficialmente Chailly è direttore principale del teatro milanese: l’incarico come direttore musicale partirà dal 2017, quando il musicista sarà libero dagli impegni presi nel mondo prima della nomina avvenuta nel 2013, su tutti quello con l’orchestra del Gevandhaus di Lipsia. Ma Chailly ha già ben chiaro cosa fare. Oltre a ridestare la città, vuole che la “sua” Scala torni a essere il Tempio dell’eccellenza italiana del melodramma. Ma anche divulgare cultura fuori dalla mura scaligere nei diversi luoghi della città, alla guida degli organici del teatro come della Filarmonica milanese.
Sette, in edicola venerdì allegato al Corriere della Sera, dedica la copertina al direttore d’orchestra milanese. Nell’intervista di Gianluca Bauzano, Chailly racconta le sue esperienze internazionali, i progetti scaligeri del futuro, ma anche i ricordi dei suoi anni giovanili come assistente alla Scala di Claudio Abbado. Ma anche come affronterà tra poche settimane Turandot di Puccini, l’opera con cui si aprirà ufficialmente l’Expo di Milano. Puccini, il grande amore di Chailly, il portabandiera della nostra italianità nel mondo.

Fonte: www.corriere.it

 

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