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Come imparare a leggere la musica

Consigli e concetti di base per la lettura di spartito per pianoforte

Consigli e concetti di base per la lettura di spartito per pianoforte

Imparare a leggere la musica è come imparare a leggere una lingua: all'inizio non è semplice, ma con la pratica e lo studio costante, possiamo assimilare i concetti di base e arrivare a “pensare” in quella lingua. Abbiamo molti modi per farci capire da qualcuno, ma condividere un linguaggio comune semplifica il lavoro: molti riescono a suonare uno strumento ad orecchio senza conoscere neanche una nota, ma possedere un vocabolario musicale ci permette di comunicare più facilmente e di comprendere a fondo il funzionamento delle strutture musicali.

 

 

Per leggere la musica abbiamo bisogno di conoscere questi concetti fondamentali:

 

 

 

… e alcuni piccoli consigli su come esercitarci.

 

 

 

 

 

 

Pentagramma

Immaginiamo di trovarci davanti una pagina di testo scritta in una lingua per noi incomprensibile e mentre cerchiamo di decifrare il significato delle parole, ci imbattiamo in strani simboli a cui non riusciamo a dare un senso. Questo è più o meno quello che accade quando ci presentano uno spartito musicale: le righe di testo sono il pentagramma e le parole corrispondono alle noteIl pentagramma (dal greco “cinque segni”) è il rigo musicale su cui scrivere e leggere la musica: è costituito da cinque righe e quattro spazi. Sul pentagramma troviamo le chiavi e le note musicali: le note sui righi sono MI – SOL – SI – RE – FA, le note sugli spazi sono FA – LA -DO – MI.

 

 

Esistono diversi tipi di pentagramma:

 

  • Pentagramma semplice - destinato a strumenti dall'estensione fonica limitata al registro alto, centrale o basso come la voce, gli strumenti a fiato e gli archi.
  • Pentagramma doppio - costituito da due pentagrammi legati da parentesi graffa, destinato a strumenti di estensione maggiore, come ad esempio il pianoforte, la fisarmonica e l'arpa.
  • Pentagramma triplo - utilizzato per strumenti come l'organo. In questo caso due pentagrammi sono destinati ai tasti e un terzo ai pedali.
  • Pentagramma multiplo - utilizzato per la scrittura di complessi, come orchestre e voci strumentali.

 

 

 

 

 

 

Chiavi musicali

Le chiavi musicali sono le chiavi di lettura della musica e nel corso degli anni hanno subito numerosi processi di modifiche. Le chiavi musicali sono sette e ciascuna di loro dà il nome al rigo su cui è posizionata e di conseguenza a tutte le note.

 

 

  • Chiave di Solla più conosciuta e utilizzata chiave di violino.
  • Chiave di Fa - sul quarto rigo è chiave di basso, sul terzo rigo è chiave di baritono.
  • Chiave di Do - sul primo rigo è chiave di soprano, sul secondo rigo è chiave di mezzo soprano, sul terzo rigo è chiave di contralto, sul quarto rigo è chiave di tenore.

 

Le chiavi musicali sono dunque indispensabili per leggere la musica, perché se riconosciamo la chiave possiamo decifrare le note musicali, ecco perché è importante ricordare quali sono i nomi delle note in base alla chiave.

 

 

 

 

 

 

Note musicali

Le note musicali sono sette: in ordine DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI ed è importante impararle nell'ordine corretto per non confonderle. La nota musicale non è altro che un segno che corrisponde a un suono, ecco perché anche se sono solo sette, esistono altri suoni appartenenti alla stessa nota affiancata da un diesis o un bemolle (parleremo in seguito delle alterazioni). Perciò in base a questo le note non sono sette ma dodici.

 

 

Note musicali in inglese

Nella lingua inglese ciascuna nota musicale prende il nome da una lettera:

 

  • Do: C
  • RE: D
  • MI: E
  • FA: F
  • SOL: G
  • LA: A
  • SI: B

 

Per cui l'ordine corretto di note da memorizzare in inglese è: C – D – E – F – G – A – B.

 

 

 

 

 

 

 

 

Valore delle note

La struttura di una nota è costituita da:

 

  • Testa
  • Gambo
  • Coda (non sempre)

 

La testa, vuota (bianca) o piena (nera), e le code, da zero a sei, dettano il valore della nota (le note con code da cinque e da sei sono in disuso, per cui ci soffermeremo sulle precedenti). In base al valore della nota possiamo quindi avere:

 

  • Semibreve - nota costituita solo dalla testa vuota. Vale 4/4.
  • Minima - nota costituita da testa vuota e gambo. Vale 2/4.
  • Semiminima - nota costituita da testa piena e gambo. Vale 1/4.
  • Croma - nota costituita da testa piena, gambo e una coda. Vale 1/8.
  • Semicroma - nota costituita da testa piena, gambo e due code. Vale 1/16.
  • Biscroma - nota costituita da testa piena, gambo e tre code. Vale 1/32.
  • Semibiscroma - nota costituita da testa piena, gambo e quattro code. Vale 1/64.

 

 

Per aumentare la durata del valore di una nota inoltre, si utilizza il punto di valore. Quando vediamo questo puntino accanto alla nota, questo aumenta la durata della metà del valore della nota. Per stabilire la durata dei valori delle note infine bisogna prestare attenzione alle annotazioni di regolazione del metronomo, uno strumento che misura il tempo e che permette dunque a ciascun musicista di rispettarlo allo stesso modo. Inoltre di solito all'inizio e/o lungo il brano musicale, troveremo indicazioni di tempo che indicano l'andamento: queste annotazioni sono importantissime perché ci aiutano ad interpretare il pezzo: ricordiamoci che suonare non significa eseguire in modo meccanico ma trasmettere uno stato d'animo.

 

 

 

 

 

 

Pause musicali

Le pause indicano un momento di silenzio all'interno dell'esecuzione. Analogamente alla nota, anche la pausa ha una durata: 4/4, 2/4, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32, 1/64.

 

 

 

 

 

 

Alterazioni

L'alterazione è un simbolo che serve per modificare l'altezza di una nota musicale.

 

 

Abbiamo due tipi di alterazione:

 

  • Alterazioni ascendenti: il diesis alza di un semitono, il doppio diesis di due semitoni.
  • Alterazioni discendenti: il bemolle abbassa di un semitono, il doppio bemolle di due semitoni.

 

Possiamo trovare le alterazioni in diversi punti del pentagramma e il loro posizionamento influisce sulla lettura delle note:

 

  • Alterazioni costanti: vengono poste subito dopo la chiave musicale sul rigo o sullo spazio corrispondente alla nota e valgono per tutto il brano. Per annullare il loro effetto su una nota in particolare, si utilizza il simbolo del bequadro.
  • Alterazioni transitorie: vengono poste accanto alla nota e valgono solo per essa.

 

 

 

 

 

 

 

Consigli per leggere la musica: memorizzare e comprendere i concetti

Non dimentichiamoci che stiamo anche imparando a ragionare in un modo diverso e che la musica è matematica: necessita di continui ragionamenti e di logica, per questo non dobbiamo scoraggiarci se all'inizio ci sembrerà tutto una gran confusione di segni e tempi diversi.

 

 

A tal proposito ecco alcuni piccoli suggerimenti

 

  • Scrivere concetti e simboli su un foglio di carta e appenderlo in un luogo familiare. Questo ci aiuterà a buttare l'occhio sui nostri appunti senza vederla come qualcosa di faticoso e impegnativo.
  • Ripetere le note e i valori durante lo svolgimento di attività quotidiane.
  • Cantare! Cantare le note non solo è divertente, ma aiuta anche a familiarizzare con i suoni corrispondenti.
  • Utilizzare il metronomo nella routine di esercizio fisico per prendere dimestichezza con tempi e ritmi diversi.

 

Esercizio al pianoforte per ricordare le note

Scegliamo una melodia semplice su pentagramma doppio, in chiave di violino e di basso. Partiamo dal primo pentagramma in chiave di violino, la cui melodia sarà riprodotta sul pianoforte dalla tua mano destrascriviamo il nome di ciascuna nota cercando di memorizzarlo. Adesso facciamo la stessa cosa con le note del secondo pentagramma in chiave di basso, la cui melodia sarà riprodotta dalla mano sinistraUna volta imparata la differenza tra le due chiavi di lettura e memorizzate le noteproviamo a suonarle prima con una mano, poi con l'altra e a ripeterle ad alta voce (meglio se cantate). Proviamo poi a cancellare i nomi delle note e a ricordarle.

 

 

 

 

 

Vi consigliamo alcuni libri utili all'approfondimento dei concetti:

 

  • POZZOLI - SOLFEGGI PARLATI E CANTATI
  • POLTRONIERI - ESERCIZI PROGRESSIVI DI SOLFEGGI PARLATI E CANTATI 

 

Per la pratica e l'esercizio:

 

  • BEYER - SCUOLA PREPARATORIA DEL PIANOFORTE OP. 101- PER GIOVANI ALLIEVI
  • POZZOLI - IL MIO PRIMO BACH

 

 

 

 

All'inizio abbiamo spiegato come imparare a leggere la musica è come imparare una nuova lingua, perciò ognuno ha i suoi tempi e troverà alcune cose più semplici, mentre per altre servirà più tempo e soprattutto più pratica.

 

 

Lara Luciano

 

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