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Imparare a leggere la musica è come imparare a leggere una lingua: all'inizio non è semplice, ma con la pratica e lo studio costante, possiamo assimilare i concetti di base e arrivare a “pensare” in quella lingua. Abbiamo molti modi per farci capire da qualcuno, ma condividere un linguaggio comune semplifica il lavoro: molti riescono a suonare uno strumento ad orecchio senza conoscere neanche una nota, ma possedere un vocabolario musicale ci permette di comunicare più facilmente e di comprendere a fondo il funzionamento delle strutture musicali.
Per leggere la musica abbiamo bisogno di conoscere questi concetti fondamentali:
… e alcuni piccoli consigli su come esercitarci.
Immaginiamo di trovarci davanti una pagina di testo scritta in una lingua per noi incomprensibile e mentre cerchiamo di decifrare il significato delle parole, ci imbattiamo in strani simboli a cui non riusciamo a dare un senso. Questo è più o meno quello che accade quando ci presentano uno spartito musicale: le righe di testo sono il pentagramma e le parole corrispondono alle note. Il pentagramma (dal greco “cinque segni”) è il rigo musicale su cui scrivere e leggere la musica: è costituito da cinque righe e quattro spazi. Sul pentagramma troviamo le chiavi e le note musicali: le note sui righi sono MI – SOL – SI – RE – FA, le note sugli spazi sono FA – LA -DO – MI.
Esistono diversi tipi di pentagramma:
Le chiavi musicali sono le chiavi di lettura della musica e nel corso degli anni hanno subito numerosi processi di modifiche. Le chiavi musicali sono sette e ciascuna di loro dà il nome al rigo su cui è posizionata e di conseguenza a tutte le note.
Le chiavi musicali sono dunque indispensabili per leggere la musica, perché se riconosciamo la chiave possiamo decifrare le note musicali, ecco perché è importante ricordare quali sono i nomi delle note in base alla chiave.
Le note musicali sono sette: in ordine DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI ed è importante impararle nell'ordine corretto per non confonderle. La nota musicale non è altro che un segno che corrisponde a un suono, ecco perché anche se sono solo sette, esistono altri suoni appartenenti alla stessa nota affiancata da un diesis o un bemolle (parleremo in seguito delle alterazioni). Perciò in base a questo le note non sono sette ma dodici.
Nella lingua inglese ciascuna nota musicale prende il nome da una lettera:
Per cui l'ordine corretto di note da memorizzare in inglese è: C – D – E – F – G – A – B.
La struttura di una nota è costituita da:
La testa, vuota (bianca) o piena (nera), e le code, da zero a sei, dettano il valore della nota (le note con code da cinque e da sei sono in disuso, per cui ci soffermeremo sulle precedenti). In base al valore della nota possiamo quindi avere:
Per aumentare la durata del valore di una nota inoltre, si utilizza il punto di valore. Quando vediamo questo puntino accanto alla nota, questo aumenta la durata della metà del valore della nota. Per stabilire la durata dei valori delle note infine bisogna prestare attenzione alle annotazioni di regolazione del metronomo, uno strumento che misura il tempo e che permette dunque a ciascun musicista di rispettarlo allo stesso modo. Inoltre di solito all'inizio e/o lungo il brano musicale, troveremo indicazioni di tempo che indicano l'andamento: queste annotazioni sono importantissime perché ci aiutano ad interpretare il pezzo: ricordiamoci che suonare non significa eseguire in modo meccanico ma trasmettere uno stato d'animo.
Le pause indicano un momento di silenzio all'interno dell'esecuzione. Analogamente alla nota, anche la pausa ha una durata: 4/4, 2/4, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32, 1/64.
L'alterazione è un simbolo che serve per modificare l'altezza di una nota musicale.
Abbiamo due tipi di alterazione:
Possiamo trovare le alterazioni in diversi punti del pentagramma e il loro posizionamento influisce sulla lettura delle note:
Non dimentichiamoci che stiamo anche imparando a ragionare in un modo diverso e che la musica è matematica: necessita di continui ragionamenti e di logica, per questo non dobbiamo scoraggiarci se all'inizio ci sembrerà tutto una gran confusione di segni e tempi diversi.
A tal proposito ecco alcuni piccoli suggerimenti:
Scegliamo una melodia semplice su pentagramma doppio, in chiave di violino e di basso. Partiamo dal primo pentagramma in chiave di violino, la cui melodia sarà riprodotta sul pianoforte dalla tua mano destra: scriviamo il nome di ciascuna nota cercando di memorizzarlo. Adesso facciamo la stessa cosa con le note del secondo pentagramma in chiave di basso, la cui melodia sarà riprodotta dalla mano sinistra. Una volta imparata la differenza tra le due chiavi di lettura e memorizzate le note, proviamo a suonarle prima con una mano, poi con l'altra e a ripeterle ad alta voce (meglio se cantate). Proviamo poi a cancellare i nomi delle note e a ricordarle.
Vi consigliamo alcuni libri utili all'approfondimento dei concetti:
Per la pratica e l'esercizio:
All'inizio abbiamo spiegato come imparare a leggere la musica è come imparare una nuova lingua, perciò ognuno ha i suoi tempi e troverà alcune cose più semplici, mentre per altre servirà più tempo e soprattutto più pratica.
Lara Luciano
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