Recensioni
Emilio Sala, Il valzer delle camelie. Echi di Parigi nella 'Traviata'., Brossura pp. 167, Edt 2008, EAN: 9788860401809
I contenuti
Qual è il ruolo di Parigi, e in particolare del suo "paesaggio sonoro",
nella "Traviata" di Giuseppe Verdi? Il compositore vi giunge per la
prima volta nel 1847, pochi mesi dopo la morte (a ventitré anni) di Marie
Duplessis, la celebre cortigiana ammalata di tisi ed emblema di quell'effimero
metropolitano, gaudente e disperato, nel cui clima fiorirono un po' tutte le
"signore delle camelie". A Parigi Verdi rimane per quasi due annii:
lì avvia la relazione con Giuseppina Strepponi, lì si immerge
nel "popoloso deserto" del boulevard, frequentando assiduamente i
teatri popolari, nei cui drammi la musica di scena era largamente utilizzata,
sia come strumento di intensificazione emotiva e di spettacolarizzazione, sia
con la funzione di memoria interna. E proprio in uno di questi teatri che, con
ogni probabilità, Verdi assisterà alle prime rappresentazioni
del dramma "La dame aux camélias" di Alexandre Dumas. Attraverso
una ricerca "sul campo" di stampo indiziario, Emilio Sala tenta di
interpretare "La traviata" ricostruendo il ricco "sistema di
rappresentazione" (musicale e non solo) di cui fa parte; un sistema che
ha radici proprio nei teatri popolari del celebre Boulevard du Temple, e in
cui il "moderno" baudelairiano - il transitorio, il fuggitivo, il
contingente - si coagula intorno a delle costanti che ritroveremo tutte nell'opera
di Verdi: il valzer e la polka, l'uso di un "motivo di reminiscenza"
per dipingere la morte musicale, la festa rumorosa come palliativo e narcotico
per il male di vivere.
2016 © Edumus.com è proprietà di Export Digitale Srl -
Sede legale e operativa: Via L. de Libero, 8 - 04022 Fondi (LT) -
P.IVA, C.F. e CCIAA di Latina IT02851780599 - Cap. Soc. 10.000€ i.v. - REA: LT-204311