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Edoardo Bennato: \"Parlo di Renzi e canto per i grillini, ma non faccio politica\"

Il cantautore napoletano presenta a Tgcom24 il nuovo album \"Pronti a Salpare\" che esce il 23 ottobre dopo 5 anni di silenzio

Il cantautore napoletano presenta a Tgcom24 il nuovo album \

Dedica brani a Mia MartiniEnzo Tortora e Luciano Pavarotti. Ricorda Fabrizio De Andrè e cita le sue canzoni più importanti. Dopo 5 anni di silenzio Edoardo Bennato il 23 ottobre torna con un album "nostalgico" - il blues coniugato col dialetto e la registrazione in analogica - ma allo stesso tempo fotografa il presente. Con tagliente ironia parla di sbarchi di migranti e di Renzi e a Tgcom24 avverte: "Non faccio politica, sono solo canzonette".

Quando compone le canzoni Bennato le pensa in finto inglese, anche se alla lingua italiana tiene molto: "Non va tanto di moda, tra qualche tempo sarà morta come il latino e il greco". Il titolo dell'album è stato pensato già nel 2012 e poi sono nati i 14 brani, tra cui "Non è bello ciò che è bello", "Povero amore", "Giro girotondo", "Il mio sogno ricorrente" e "La mia città". "Avrei voluto tanto che lo ascoltasse il mio amico Fabrizio De Andrè. Che però non c'è più, per questo lo voglio dedicare a lui. Per il suo modo di svolgere il compito e fare poesia. Di fare musica e dare buone vibrazioni", racconta.

"La calunnia è un venticello" è invece dedicata a Mia Martini e a Tortora: "Di Tortora hanno messo in giro la voce della droga... mia mamma mi diceva sempre che la calunnia è un venticello... una arietta che si gonfia e a poco a poco diventa una tempesta che travolge il malcapitato... Come è successo a Mia Martini, basta poco e nel giro di poche ore si può diffondere la voce che porti sfortuna... quando rivedo le immagini di Mia in tv che canta, a parte che canta bene, l'immagine trasmette emozione, lei è radiosa, luminosa. L'abbiamo persa".

"Non è bello ciò che è bello" è invece una canzone scritta per Pavarotti: "Ci frequentavamo perché eravamo vicini di casa e un giorno mi confessò che era stanco di canzoni tristi e mi chiese di scrivere per lui. La provò, ma alla Decca dissero che era troppo leggera. Forse non è piaciuta a Nicoletta Mantovani, chi lo sa? Così ho deciso di inciderla io", prosegue. Ma "Pronti a Salpare" è un album che parla anche molto di Edoardo, degli inizi duri ma "divertenti", di quando il mondo di 'Sorrisi e Canzoni' gli chiudeva le porte in faccia, che descrive nel brano "A Napoli 55 è 'a musica": "Dopo nove anni di gavetta in giro tra Roma e Milano, con le varie case discografiche, mi fecero fare il primo disco 'Non farti cadere le braccia', pensavo di avercela fatta, invece no, qualche mese dopo mi dissero che era meglio se continuavo a studiare architettura. Non sono mai stato vidimato dal mondo ufficiale".

Alla Rai lo bocciarono, la sua voce era troppo "sgraziata". Così dopo un viaggio a Londra decise di mettersi davanti alla sede romana della rete e di cantare con un tamburello fatto artigianalmente: "Mi notò il gruppo di giornalisti di Ciao2001 e mi mandarono in giro per manifestazioni". Cominciò a frequentare il mondo della politica, con le feste di Lotta Continua e Potere Operaio, ma oggi come allora si professa antitetico a ogni partito: "Ai tempi lo feci per opportunismo lo confesso. Oggi vado alle feste del Movimento dei 5 Stelle perché conosco Beppe Grillo e il suo unico obiettivo è quello di suonare blues. Il resto lo fa per sbarcare il lunario... suona il piano benissimo... io ho stima dei grillini, il problema però è come risolveranno il dislivello che si è creato tra Treviso, Reggio Emilia, Cuneo e Reggio Calabria, Crotone e Caserta?".

E di politica parla in "Al gran ballo della Leopolda": "Cito Pippo Civati che è anche simpatico, gli chiedo 'se non ci vuoi andare ci vado io...'. Parlo di Renzi, ma la verità è che nessuno dei due Matteo (Renzi e Salvini - ndr ) risolverà i problemi dell'Italia. E' tutta una follia".

Fonte: www.tgcom.it

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