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Einaudi, ecco \"Taranta Project\": \"Il mio ponte fra tradizione, elettronica e trance moderna\"

Il nuovo album del pianista nasce dall\'esperienza della Notte della Taranta di Melpignano. Ospiti preziosi (Ballaké Sissoko, Justin Adams, Juldeh Camara, Mercan Dede..) e un\'idea forte, \"non un\'unica traiettoria musicale, ma infiniti riferimenti che partono dal Salento e fanno il giro del mondo in altre culture musicali, contemporanee e antiche, popolari e classiche\"

Il nuovo album del pianista nasce dall\'esperienza della Notte della Taranta di Melpignano. Ospiti preziosi (Ballaké Sissoko, Justin Adams, Juldeh Camara, Mercan Dede..) e un\'idea forte, \

di Michele Chisena

Si chiama Taranta Project, si traduce con: "Linguaggio universale in cui possono convivere antico e moderno, sacro e profano, tradizione scritta e tradizione orale". Ludovico Einaudi spiega così il senso del suo ultimo disco, nei negozi da 5 maggio. Uno dei musicisti italiani più conosciuti al mondo dà il resoconto di quella che lui stesso definisce un'avventura sonora, un viaggio intorno a un'arcaica tradizione (quella del tarantismo e della taranta), ricca di sfumature e colori, di aromi antichi e sintesi tecnologiche digitali, figlia di un incastro tra tradizione e contemporaneità in cui si possono scorgere i prodromi di un "made in Italy" genuino e senza spurie commistioni angloamericane.

Un abbraccio multicolore che da solo potrebbe già essere un valido esempio di integrazione con culture e mondi musicali altri. Non solo l'evocazione di quella "terra del rimorso" o di un sud magico che Ernesto De Martino descriveva con acume etnologico tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta ma un motore culturale che produce un'idea di tipicità musicale italiana ricca di suggestioni ancestrali e contemporanee. Einaudi ne è stato il collettore. Il suo background classico, la raffinata declinazione minimalistica, il gusto per la ricerca e la curiosità musicale, la sua versatilità senza confini lo hanno portato molto lontano. Tra sold out all'Arena di Verona lo scorso luglio e tour sempre esauriti in Spagna, Germania, Inghilterra: in 20 mesi tra il 2013/ 2014 ha tenuto 220 concerti. 750mila dischi venduti e una fama internazionale in ascesa.    

Tutto è nato nel 2010 quando il pianista è stato chiamato a fare il maestro concertatore per la Notte della Taranta di Melpignano, Lecce. "Il progetto mi ha subito intrigato e la ragione per cui accettai la direzione si è poi concretizzata definitivamente in questo album. Volevo ricercare connessioni con altri mondi musicali, ma anche una relazione tra quell'ossessione ritmica che è la taranta e altre culture musicali. Volevo costruire un ponte tra il passato e il presente fatto con la sintesi elettronica e la trance moderna. Mi affascinava, soprattutto, la necessità di esplorare una tradizione italiana così suggestiva".

Ludovico Einaudi ha così coinvolto nel progetto una miriade di musicisti, tutti con una storia musicale particolare e autoctona da raccontare. Da Ballaké Sissoko a Justin Adams. Da Juldeh Camara e Mercan Dede agli italiani: Antonio Castrignanò, Enza Pagliara e Alessia Tondo. "Tutti i musicisti sono stati pensati per dare rilievo e vita alle diverse sfumature musicali. Mauro Durante (il leader del Canzoniere Grecanico Salentino) è stato un consulente musicale perfetto. Lui è stato quello che mi ha introdotto nella musica salentina attraverso l'ascolto del repertorio. È stata la mia 'enciclopedia' che ho consultato per conoscere a fondo tutti i canti e le fonti musicali della tradizione. Tra l'altro Mauro aveva suonato più volte nella Notte della Taranta per cui la sua amicizia è stata essenziale per introdurmi in questo mondo nuovo. È lì l'idea di un progetto che avrebbe compreso non un'unica traiettoria musicale, ma infiniti riferimenti che partono dal Salento e fanno il giro del mondo in altre culture musicali, contemporanee e antiche, popolari e classiche".

Il disco è la testimonianza del successo crescente di un'idea vincente, quella del festival della Notte della Taranta che si svolge in agosto a Melpignano, in grado di far affluire oltre trecentomila persone. "Le cose  non avvengono mai per caso, ci vuole un'attenzione anche e soprattutto politica perché accadano. In Salento c'è stata sicuramente, solo così è diventato un fenomeno di massa. La politica è determinante. Utilizzo una metafora: la cultura è come un orto che bisogna innaffiare tutti i giorni per vedere in seguito i frutti. La cultura deve essere in qualche modo sostenuta e lo Stato ne deve essere consapevole perché con la cultura si mangia, soprattutto in Italia. Purtroppo molto spesso non è così: soprattutto per la musica non si fa abbastanza".

Solo un brutta notizia rovina l'umore del maestro. "La morte prematura di Sergio Torsello, direttore artistico della Notte della Taranta, mi ha molto rattristato e addolorato. Era non solo un amico, ma una persona di grande intelligenza, una testa pensante fine e profonda e molto curiosa. Lo stimavo come giornalista e come scrittore".

Intanto l'attività di Einaudi è inarrestabile. Ha composto la colonna sonora del nuovo film dei registi Éric Toledano e Olivier Nakache, Samba, un film che parla di integrazione, tema quanto mai di attualità. "È stato davvero piacevole e interessante comporre una nuova colonna sonora dopo averlo fatto nel loro precedente film di grande successo, Quasi amici. Sono due cineasti che stimo e con i quali è scattata quella necessaria simbiosi per fare in modo che una musica si integri con le immagini. Per quanto riguarda il tema dell'integrazione dico solo che è un problema molto complesso e sul quale non mi sento di aggiungere nient'altro rispetto a quello che si sa e che viviamo quotidianamente. Ammiro quei paesi del nord Europa che hanno saputo gestirla al meglio, anche se ci sono adesso anche lì rigurgiti xenofobi. In Italia mi sembra che la gestione sia molto confusa e disorganizzata. Non c'è un'idea chiara. Intanto si consumano violenze e continuano a morire tante persone".

Fonte: www.repubblica.it

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