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Giovani compositori a scuola


di Carlo Delfrati
da ScuolAmadeus di Giugno 2005


La cittadella della musica è formata di tanti quartieri. In uno operano le Scuole medie a indirizzo musicale (SMIM), importante segmento della formazione musicale di base. La loro nascita però non è stata accompagnata da un adeguato supporto di elaborazioni teoriche, di ipotesi curricolari, di repertori adeguati. In un quartiere distante si preparano alla professione giovani compositori, stretti tra le richieste di un mercato della musica vincolante e appiattito nei suoi valori, e le personali aspirazioni creative, che i linguaggi musicali del XX secolo rendono spesso fruibili solo a un’elite di ascoltatori.

Qualcuno ha pensato di mettere in comunicazione questi due quartieri: sollecita i giovani compositori a scrivere partiture di libera ispirazione ma di complessità relativa; invita allievi e docenti delle SMIM a servirsene. Il progetto è promosso da Musicamorfosi e si svolge secondo queste fasi:
1. si incontrano docenti e allievi delle SMIM con i compositori, per consentire a questi ultimi di conoscere da vicino la vita delle scuole, i loro obiettivi e bisogni, le possibilità esecutive degli alunni, gli organici realisticamente allestibili;
2. i compositori scrivono musiche per gli organici definiti nella fase precedente; tenendo anche conto della possibilità di integrarli con musicisti di livello avanzato;
3. le composizioni vengono concertate dai docenti delle SMIM con la partecipazione attiva dei compositori, invitati sia a illustrare alle scolaresche i propri brani sia a intervenire sulle proprie partiture per venire incontro ai bisogni via via emergenti nella scolaresca stessa;
4. i brani vengono eseguiti a fine anno. Una manifestazione speciale, pensata, oltre che per dare visibilità al Progetto Musicamorfosi, per offrire occasioni di confronto tra le SMIM, è il concerto conclusivo che si svolge presso il Conservatorio di Milano.

Un monitoraggio condotto alla fine dell’anno ha rivelato i docenti unanimi nel giudicare nel complesso positivo il progetto. Positive le ricadute curricolari, nello studio strumentale e in quello musicale più generale, che hanno mostrato risultati in crescita da quando quattro anni fa il progetto è partito. La presenza in classe di compositori didatticamente sensibili ha incoraggiato attività importanti ma solitamente trascurate, come l’improvvisazione. Una particolare attenzione, anche come esperienza che gli organizzatori prenderanno in considerazione nelle prossime edizioni del Progetto, merita il fatto che in qualche caso vi abbiano preso parte anche scolaresche non impegnate nelle classi a indirizzo musicale: come è avvenuto nell’allestimento di spettacoli in cui queste scolaresche hanno assunto le parti del canto oltre che della recitazione e della scenografia.

Positiva nel complesso è risultata ai loro insegnanti la risposta degli alunni, prima di tutto nei confronti della pratica d’insieme, come è facile prevedere (tenendo anche conto che la maggioranza delle scuole coinvolte poneva già la musica d’insieme al centro dei propri orientamenti), ma poi in quella che risultava la sfida principale del progetto: l’atteggiamento nei confronti di musiche insolite per i ragazzi. Anche le musiche atonali o comunque lontane dalla common practice, dopo le prevedibili perplessità iniziali, sono state accettate con interesse. Un progetto che merita di essere ripreso e rilanciato anche in altre città. Maggiori informazioni: www.musicamorfosi.it.

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