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La beffa dell\'Expo: il pianoforte di Puccini accompagna Bocelli, ma in diretta tv nessuno ricorda Lucca


Lucca, 1° maggio 2015 - SI E’ GIOCATO tutto negli ultimi minuti della diretta in mondovisione, fra le ore 23,40 e le 23,45. L’accensione dell’albero della vita e stata preceduta, poco prima dal «Nessun dorma» di Giacomo Puccini che ha rappresentato uno dei momenti più intensi a conclusione dell’«opening» di Expo 2015. La trasmissione televisiva condotta da Antonella Clerici e Paolo Bonolis è stata sicuramente seguita in tutto il mondo. E’ stato Bonolis a ricordare che ad accompagnare Andrea Bocelli era stato portato a Milano il pianoforte utilizzato da Giacomo Puccini per comporre Turandot. Purtroppo non c’è stata alcuna citazione della città di Lucca e ciò a differenza della citazione di altre città natali dei compositori italiani, le cui opere sono state eseguite nel corso della lunga diretta televisiva. Nessun accenno da dove arrivava il pianoforte, dunque dell’esistenza a Lucca della casa natale del Maestro.

BONOLIS HA indicato in Pucccini il suo compositore preferito evidenziandone il «senso della melodia che ha influenzato gran parte dei musical. Un compositore – ha aggiunto Bonolis – che oggi sarebbe sempre al primo posto in classifica. Questo è il pianoforte di Giacomo Puccini. Su questo pianoforte il Maestro musicò Turandot, opera rimasta incompiuta. Nussun dorma è forse l’aria più conosciuta al mondo». Questo «spot» a metà ha lasciato un po’ di amaro in bocca a chi pensava che la trasferta del celebre pianoforte dalla casa natale, fosse l’occasione per una «cartolina» su Lucca e sulla Casa natale. Insomma Puccini sì, con molti elogi per le opere del Maestro, ma senza legarlo alla nostra e alla sua città e soprattutto al fatto che è a Lucca che si trovano le radici del compositore oltre alla sua casa natale che oggi è museo.

DELUSIONE che è cresciuta di minuto in minuto, dopo la mezzanotte, anche con i primi commenti critici sui social network, dopo che la partenza da Lucca del mitico pianoforte «Steinway & Sons», su cui Puccini tradusse in immortali note la «Turandot», era stata preceduta da qualche dubbio e polemica. Lo strumento è comunque approdato sul palco in piazza del Duomo a Milano, con l’esibizione affidata al maestro Lang Lang. Il pianoforte tornerà subito a Lucca, mentre fra un paio di settimane dalla casa museo uscirà, sempre con destinazione Expo di Milano, il celebre costume utilizzato nel secondo atto della Turandot al Metropolitan di New York nel 1926. Speriamo in qualcosa di più per il futuro.

Fonte: www.lanazione.it

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