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La Collana Didattica OSI: una piccola/grande avventura didattico-editoriale.

Storia e novità della Collana Didattica, fondata e diretta da Giovanni Piazza, e collegata alla linea pedagogica dell\'Orff-Schulwerk Italiano.

Storia e novità della Collana Didattica, fondata e diretta da Giovanni Piazza, e collegata alla linea pedagogica dell\'Orff-Schulwerk Italiano.

La Collana Didattica OSI: una piccola/grande avventura didattico-editoriale.

 

Tanto per esordire aneddoticamente: l’idea della Collana nasce nel momento in cui la Ricordi, esaurito il mio Suoniamoci su… (oggi Suoniamoci su…®), decide di non ripubblicarlo. Cosa ovviamente legittima, tanto più che in quel periodo la storica Casa editrice musicale italiana, in risposta alle esigenze di mercato, sta riconvertendo la propria attività. Per me, modesto autore, l’idea che un testo che è andato esaurito non venga ripubblicato sembra un controsenso. È il periodo in cui, in sinergia sempre più intensa con la romana Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, la neonata OSI – Orff-Schulwerk Italiano sta organizzando il primo (e ad oggi unico) convegno internazionale Orff in Italia (2003, Roma, Conservatorio S. Cecilia). Quale migliore occasione per aggiungere un altro contributo al percorso di sperimentazione ed elaborazione didattica avviato oltre 10 anni prima con i percorsi di formazione del Progetto Orff-Schulwerk?

 

L’idea di una Collana editoriale ad hoc trova la sua sintesi nell’esperienza e nella disponibilità inventiva di Francesco Gorio, allora titolare della MKT-Musikit, oggi diventata Lilium Editions. Ricordi non ripubblica? E allora pubblichiamocelo da soli. Grazie a una attrezzatura, ancora non molto diffusa in quegli anni, che consente la stampa a richiesta - evitando la necessità di accumulare in magazzino copie di ogni singolo titolo - in occasione del convegno si è in grado di presentare le prime pubblicazioni OSI: i miei Tre pezzi per pianoforte a 4 mani e strumentario Orff, Altro che musica di Ciro Paduano e Marcella Sanna e Cross Fade di Alberto Conrado. Il titolo esaurito da Casa Ricordi, che ha provocato la scintilla, arriverà solo l’anno seguente, dovendo attendere i tempi per il recupero dei diritti editoriali.

 

La filosofia della Collana è assai lineare: offrire a chi opera in campo educativo musicale strumenti didattici portatori di qualità, di originalità, d’inventiva, cercando di evitare il tipo di prodotto ‘pronto per l’uso’ che richiede solo di metter su il CD e di eseguire quanto prescritto, vuoi vocalmente, vuoi col movimento o con strumenti. È una modalità direttamente collegata alla metodologia orffiana: una linea pedagogica aperta (tutt’altro che un ‘metodo’ delineato e chiuso) che mira a porre il bambino al centro dell’esperienza musicale (come soggetto attivo e non come oggetto puramente recettivo), attivandone la creatività. Attivando – cioè - quelle potenzialità musicali che egli ha già in corpo, per così dire. Incanalando in esperienze d’insieme tutto ciò che egli già possiede di musicale e che ha urgenza di esprimere (senso del ritmo, gusto dell’esplorazione verbale, vocale e motoria, piacere di manipolare e organizzare suoni, di sperimentare strumenti risonanti) il bambino viene portato alla realizzazione di prodotti espressivi integrati che gli consentono, in primo luogo, la formazione e l’evoluzione di un pensiero musicale: che gli consentono – in altre parole - di capire e sperimentare come e da cosa la musica possa nascere, come possa venir strutturata e manipolata, quali emozioni possa suscitare, senza trascurare - al contempo - elementi di riflessione teorica e storico-musicale e di acquisizione tecnica basilare. Questo è imparare la musica: non l’astruso e prematuro apprendimento di come si traccino anonimi pallini bianchi o neri su un misterioso tracciato di cinque righe; o, ancor meno, la declamazione ritmata di segni grafici che (ma il bambino ancora non lo sa) rappresenterebbero in verità note da cantare o suonare.

 

È questo uno spazio didattico che consente sia al bambino che al docente di introdurre elementi inventivi propri e che non è quindi rigorosamente delineato e circoscritto. Lo Schulwerk “…vuole sempre in ognuna delle sue fasi offrire motivo di stimolo per un proseguimento creativo autonomo; così esso non è mai definitivo e concluso ma sempre, in evoluzione e in divenire”, specificava Orff in un suo articolo pubblicato sull’Annuario 1963 dell’Istituto Orff di Salisburgo.

Animati da questo spirito, giungiamo oggi al trentesimo numero di catalogo della Collana Didattica OSI, con un libro di prossima uscita che costituisce una novità abbastanza forte nel panorama dell’editoria didattico-musicale: un’approfondita trattazione di Silvia Cucchi che mette positivamente a confronto l’apprendimento musicale del bambino, esaminato sotto il profilo neuroscientifico, con alcune pratiche dell’Orff-Schulwerk Italiano (Il ‘sistema’ cervello e l’apprendimento musicale del bambino – in collaborazione con Giovanni Piazza per un confronto con alcune pratiche dell’Orff-Schulwerk Italiano).

Per me è un po’ come trovare una prima risposta a un’antico interrogativo, che sottoposi già a Carl Orff durante uno dei nostri incontri preparatori dell’edizione italiana dello  Schulwerk (inizio anni ’70). Gli chiesi se avessero mai pensato ad avviare una ricerca sugli effetti delle pratiche schulwerkiane a livello formativo generale. Orff rispose che non era ancora avvenuto e che sarebbe stata una ricerca assai complessa. Mi disse però che da svariate fonti scolastiche gli giungeva il riconoscimento che gli Orff Kinder (letteralmente i bambini Orff, cioè quelli che avevano svolto attività schulwerkiane) evidenziavano un migliore rendimento complessivo. Un dato assai empirico, al quale lui non connetteva alcuna credibilità scientifica, ma che gli forniva comunque un riscontro abbastanza lusinghiero.

 

Con questo questo trentesimo titolo si aggiunge la sezione Saggistica alle sezioni di Didattica applicata, Materiali, Documenti, Reprint e Testimonianze già presenti nella Collana. Entro queste sezioni trovano spazio pubblicazioni riguardanti la prima infanzia, la prima didattica pianistica, l’area primaria in genere con tecniche didattiche innovative, repertori di vario livello, tra cui due titoli legati al nome di Sestino Macaro, indimenticato amico e ideatore di Edumus. Contiamo di continuare dando il meglio delle nostre idee.

Giovanni Piazza

 

Gli ultimi quattro titoli della Collana:

Enrico Strobino: Battimani

Paola Anselmi, Ines Melpa, Ugo Valentini: Ba Ba Settete

Stefano Baroni e Ciro Paduano: Questione di Stile

Chiara Strada: Musica in Cornice

 

Sestino Macaro nella Collana OSI

Sestino Macaro: Aluwasio

Sestino Macaro e Giovanni Piazza: Pentajazz

 

Tutta la collana (indicazioni per l’acquisto)

 

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