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La musica celtica irlandese nasce intorno al 1600 come musica popolare e si diffonde rapidamente in Irlanda, Scozia e Galles. Fu da sempre un tipo di musica che non si focalizzava su uno stile specifico, ma che è sempre stata invece versatile e adattabile ad occasioni e contesti diversi: dalle melodie allegre e ritmate per il ballo alle canzoni d'amore suggestive e romantiche.
Gli strumenti musicali utilizzati maggiormente per ricreare le atmosfere fantastiche della musica celtica sono sicuramente il violino, il liuto, il flauto, la cornamusa e l'arpa.
Nata come genere musicale di nicchia e riconosciuta solo dai Celti, la musica celtica irlandese è oggi apprezzata a livello mondiale e alcuni si dedicano alla diffusione di eventi rilevanti sul web e per connettere i fan del genere, come il portale www.musicaceltica.it/
Fate, ninfe, gnomi, streghe, troll e molte altre creature affascinanti e misteriose sono state fin da sempre protagoniste della tradizionale musica celtica irlandese, poiché al tempo era molto diffusa la credenza che questi esseri, temuti e rispettati allo stesso tempo, fossero in grado di premiare o maledire gli esseri umani. Per questo i Celti componevano musiche per osannarli e proteggersi dalle loro malefatte, ma soprattutto per razionalizzare eventi drammatici a cui non sapevano dare spiegazioni, come afferma il professor Ríonach uí Ógáin della National Folklore Collection, University College di Dublino. Le morti premature o le distruzioni causate da fenomeni naturali come tornado e terremoti, venivano addebitati alle fate che avrebbero rapito i fanciulli e maledetto tutti coloro che dubitavano della loro esistenza per dimostrare il loro potere.
Si dice che queste suggestioni, profondamente radicate nella tradizione irlandese, siano ancora presenti nella società contemporanea, come conferma il professor uí Ógáin della UCD School of Irish, Celtic Studies, Irish Folklore e linguistica. In fondo anche oggi oltre alle religioni esistono numerose credenze, tramandateci da tradizioni antichissime, secondo le quali il nostro sarebbe soltanto uno dei molteplici universi paralleli che in determinati periodi dell'anno possono connettersi e lasciar entrare creature soprannaturali.
I Celti, dedicando le loro composizioni ad elfi e fate, non solo credevano di proteggersi da questi esseri assicurandosi la loro benevolenza, ma tentavano di comunicare con loro, ecco perché scrivevano musiche prevalentemente dolci e utilizzavano strumenti dai suoni soffusi o cristallini, con lo scopo di ammaliare e attirare queste creature. A volte le composizioni di musica celtica irlandese erano accompagnate da un testo che descriveva in questo caso i poteri della creatura e il luogo in cui abitava, complice la bellezza delle foreste irlandesi. Altre volte invece si trattava di musiche prive di parole, ma che riuscivano ad evocare perfettamente l'atmosfera di un regno fantastico e lontano.
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