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Le Esequie di Claudio Monteverdi

Studenti e docenti da tutto il mondo daranno vita nella Basilica dei Frari a Venezia il 18 settembre a un grandioso concerto, lo stesso luogo ove allora furono celebrate e dove è sepolto il compositore

Studenti e docenti da tutto il mondo daranno vita nella Basilica dei Frari a Venezia il 18 settembre a un grandioso concerto, lo stesso luogo ove allora furono celebrate e dove è sepolto il compositore

Più di 50 esecutori tra solisti, cori e orchestra barocca si divideranno fino a 10 parti nei punti già pensati dagli antichi costruttori della chiesa per meravigliosa vista ed emozionante suono di cantanti e strumenti.A ingresso libero, il concerto, una specie di cerimonia in elogio funebre al grandissimo compositore, inizierà dal Campo antistante la Basilica, per poi vivere prima nella aula antistante il grande coro, poi nel coro stesso dalla balconata superiore e davanti ai bellissimi scranni intagliati, e infine nella grande abside dominata dall'Assunta di Tiziano, uno dei capolavori più celebri al mondo. L'idea, proposta dal musicologo Franco Rossi e scelta dai delegati di tutti i sette istituti, è affascinante: si tratta di far rivivere uno di quei rari momenti quando una città, simbolo della forma repubblicana, la splendente e potente Venezia, La Dominante come era chiamata all'epoca, si ferma, prende coscienza del valore altissimo della personalità di uno dei suoi figli adottivi, il cremonese Claudio Monteverdi, e decide di tributargli onori riservati solo ai grandi generali o alle più alte cariche dello stato. Un fatto eccezionale in tutta la storia. Alcune delle più famose composizioni di Monteverdi risuoneranno quindi per tutta la chiesa, eseguite da “ogni sorta de strumenti”, come avrebbero detto orgogliosamente all'epoca e come ancora oggi noi dobbiamo pur dire: i giovani musicisti suoneranno cornetti, flauti, tromboni, dulciana, violini, viole, viole da gamba di ogni taglio, violone, tiorbe, liuti, i due organi antichi della basilica, clavicembalo e una schiera di meravigliose voci soliste e che assieme formeranno i cori, tutti ragazze e ragazzi vincitori per selezione del ruolo sostenuto e di una borsa di studio. Gli studenti arriveranno a seguito di 5 giorni di intenso lavoro di preparazione, interpretativo e di studio della prassi di musica antica su strumenti antichi, ma anche di approfondimento teorico e di esercitazione professionale. Saranno guidati da un nutrito gruppo di Docenti specialisti provenienti da tutti i Conservatori del Veneto e dalla carriera internazionale, per la ottava edizione del Laboratorio sostenuto dalla Regione Veneto. Quest'anno, dopo i Vespri inediti dello scorso anno celebrati in Basilica di San Marco, la direzione del corso e della esecuzione è ancora affidata a Francesco Erle, cui si affianca per la regia Stefano Patarino.Il programma non vuole essere una ricostruzione storica, ma toccherà i punti fondamentali della celebrazione di allora (una cerimonia che da sempre affascina e fa dibattere tutti i più grandi studiosi), e soprattutto tenterà far rivivere il sentimento affettuoso con cui alti funzionari, prelati, musicisti, rappresentanti delle confraternite e delle Arti e dei Mestieri vissero quel giorno, secondo le cronache. Infatti, dal pianto e dal dolore per la perdita del grande compositore, gli astanti passarono alla gioia per la quantità di meravigliosa musica che aveva donato alla città che disse di sentire più sua di ogni altra, e al mondo. Quindi dall'inizio del Requiem del compositore che allora diresse una delle due cerimonie, Giovanni Rovetta successore di Monteverdi a San Marco e suo diretto collaboratore, si passerà al canto di Sanctus e Agnus come quasi sicuramente anche allora, ma con musiche scelte tra quelle dello stesso Monteverdi, accompagnate da alcuni tra i suoi più famosi salmi concertati, e, come gli avrebbe chiamati lui, Concerti spirituali, per concludere con il grande Magnificat scritto a soli due anni dalla morte. Sono tutte musiche ripiene di fortissima umanità e devozione, espresse però con una energia, maestria e gioia per la vita quali solo i più grandi musicisti della storia hanno saputo fare. Il Concerto sarà quindi un evento unico e particolarissimo: vivrà infatti della meraviglia della musica e degli esecutori, certamente del fascino della storia raccontata, dell'affetto per il compositore sulla cui tomba ogni giorno viene posta una rosa, e ancora di più dello stupore di essere immersi nel connubio tra luce e suono nella grande Basilica dei Frari di Venezia

Fonte: www.amadeusonline.net

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