Recensioni
Mario Lavagetto, Quei più modesti romanzi. Il libretto nel melodramma di Verdi, Brossura pp. 138, Edt 2003, EAN: 9788870636956
Contenuto:
Se è vero che, come ha scritto Giacomo Debenedetti, i libretti
d'opera sono "grossi garbugli" che "devono funzionare come
macchine", è dunque possibile inventariare i loro ingranaggi,
vedere se il montaggio obbedisce a leggi determinate e formulare,
con sufficiente precisione, queste leggi eventuali? Tutto ciò
ricordando che essi si sottraggono a ogni valutazione puramente
letteraria e che, come Verdi continuamente ci ricorda, la loro
"bellezza" dipende dalla loro "musicabilità", e ogni
giudizio può e
deve basarsi solo su criteri funzionali. Nasce da un interrogativo che
suona quasi come una sfida uno dei più importanti e originali studi
sul libretto d'opera ottocentesco, riproposto oggi in edizione
rinnovata. Partendo dalle regole elementari del gioco (il canovaccio
fornito dalla rigorosa e formalizzata tipologia delle voci), attraverso
l'uso di tutti gli strumenti della linguistica e della semiotica,
Lavagetto analizza il 'corpus' dei libretti verdiani alla ricerca delle
loro costanti strutturali e linguistiche. Se la ricerca di una sorta di
"archilibretto" dal quale tutti gli altri possano derivare si infrange
contro la ricchissima arte combinatoria messa in atto dalle trame
dei melodrammi verdiani, questo lavoro di scavo nella morfologia
del libretto conduce il lettore in un viaggio attraverso i fondamenti
della drammaturgia musicale romantica, con fecondi approdi di
carattere linguistico, sociologico e storico, portando inoltre in piena
luce quei profondi e condivisi codici morali, culturali e spettacolari il
cui rispetto è alla base del successo di ogni melodramma.
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