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di Ettore Napoli
È stato presentato al Teatro alla Scala il 24° Festival di Milano Musica dal titolo particolarmente felice: Bruno Maderna e l’umanesimo possibile. Compositore, direttore, didatta, promotore di musica contemporanea senza però mai reciderne i legami con quella del passato, Maderna (1920-1973) merita di essere il “protagonista” di questa manifestazione culturale prima ancora che musicale che si protrarrà dal 4 ottobre al 14 novembre. Diciannove spettacoli e concerti, quattro incontri, una mostra, proiezioni di documentari; questa in sintesi l’articolazione di un programma che spazia dall’oggi con sei prime esecuzioni assolute allo ieri (Beethoven, Gesualdo da Venosa e altri ancora) secondo la concezione tipicamente maderniana che le barriere temporali non esistono in quanto ciò che conta davvero è la qualità artistica di una pagina musicale indipendentemente dalla sua collocazione storica. Un altro aspetto importante del Festival è il coinvolgimento delle più importanti realtà e istituzioni musicali di Milano, dalla Scala al Conservatorio G. Verdi, dal Museo del Novecento al Piccolo Teatro Strehler, dall’Auditorium di San Fedele alle Gallerie d’Italia per lo svolgimento di un cartellone fitto di appuntamenti interessanti a cominciare dal primo: un concerto della Filarmonica diretto da Ingo Metzmacher con musiche di Maderna –Aura e Concerto per violino (solista Francesco D’Orazio)- , Webern (Passacaglia op. 1) e Berg (Tre pezzi per orchestra op. 6), compositore da Maderna amatissimo del quale ha inciso, tra le altre pagine, anche la versione in due atti di Lulu e ha girato un film del Wozzeck. Il concerto sara preceduto dall’esecuzione di Fresco di Luca Francesconi con cinque orchestre distribuite in Galleria e dall’inaugurazione al Museo del Novecento di una mostra sempre su Maderna al quale sarà dedicato anche un ciclo di incontri. Tra le prime previste dal Festival spicca quella dell’opera Giordano Bruno del quarantaduenne Francesco Filidei, a quanto ci risulta al suo primo cimento operistico (7 novembre, Teatro Strehler) e tra i complessi impegnati spiccano l’Österreisches Ensemble e il mdi ensemble italiano. Non manca un mini omaggio a Pierre Boulez, del quale cade quest’anno il 90° compleanno, con tre pagine pianistiche che hanno fatto la storia della musica del secondo Novecento: Douze Notations e le Sonate nn. 1 e 2. In programma in questo concerto anche le Visions de l’Amen per due pianoforti di Messiaen, che di Boulez è stato maestro e mentore.
Fonte: www.amadeusonline.net
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