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Morto Ornette Coleman, leggenda del free jazz

Aveva 85 anni. Alla fine degli anni Cinquanta cambiò le regole del jazz con uno stile rivoluzionario e sconvolgente

Aveva 85 anni. Alla fine degli anni Cinquanta cambiò le regole del jazz con uno stile rivoluzionario e sconvolgente

È morto oggi a New York, all'età di 85 anni, stroncato da un arresto cardiaco, Ornette Coleman, uno dei più grandi innovatori del jazz del secolo scorso. Con il suo album Free jazz: A collective improvisation, pubblicato nel 1960, Coleman diede il nome a tutto il movimento free jazz. 
Coleman era nato a Fort Worth, Texas, nel 1930. Autodidatta, all’età di 14 anni aveva già imparato a suonare il sax e a leggere e scrivere musica. Un anno dopo formò la sua prima band ma a causa dei problemi razziali di quegli anni fu costretto a lasciare il Texas. All'inizio degli anni Cinquanta si trasferì a Los Angeles, ma le sue idee erano considerate troppo d’avanguardia e le possibilità di esibirsi in pubblico erano molte ridotte. A Los Angeles conobbe però alcuni musicisti che condividevano le sue  idee rivoluzionarie rispetto al jazz:  i trombettisti Don Cherry e Bobby Bradford, il contrabbassista Charlie Haden, i batteristi Billy Higgins e Ed Blackwell.
All'indomani dell'uscita del suo album di debutto, Something else, pubblicato nel 1958,  i critici si resero conto che Coleman aveva dato il via a una nuova stagione del jazz. Coleman modificò radicalmente la forma del jazz: il suo stile ribaltava le tradizionali convizioni armoniche, ritmiche e melodiche e il risultato finale era un nuovo stile ribattezzato "free jazz". Tra il 1959 e la fine dei Sessanta Coleman realizzò, in parte per la Atlantic e in parte per la Blue Note, più di quindici album subito acclamati dalla critica e oggi considerati dei classici del jazz. 
Negli stessi anni iniziò a scrivere quartetti d’archi, quintetti di fiati e sinfonie basate sulla sua originale teoria armolodica. Nei primi anni Settanta Ornette visitò il Marocco e la Nigeria, suonando con i musicisti locali e interpretando la complessità melodica e ritmica della loro musica attraverso is suo approccio armolodico. Nel 1975, ricercando per le sue composizioni il suono più pieno di un’orchestra, costituì un nuovo ensemble dal nome Prime Time che include due chitarre, due bassi e due batterie e propone un mix di musica etnica, jazz, funk  e stilemi dance che dà vita a un vero e proprio nuovo genere musicale. Il decennio successivo è caratterizzato da album fondamentali quali Song X con Pat Metheny e Virgin Beauty, realizzato con la partecipazione del leader dei Grateful Dead, Jerry Garcia.
La sua attività era proseguita per tutti gli anni Novanta. Nel settembre 2006 aveva pubblicato un album live intitolato Sound Grammar.  Il disco ha vintonel 2007 il Premio Pulitzer per la musica. Il suo approccio rivoluzionario al jazz è stato oggetto di controversie e critiche, anche feroci. Oggi il suo contributo allo sviluppo della musica moderna è universalmente riconosciuto.

Fonte: www.repubblica.it

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