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Musica, l’arte di padre in figlio

Figli d\'arte, a confronto con i genitori. Da Mozart a Puccini, dinastie con DNA geniale

Figli d\'arte, a confronto con i genitori. Da Mozart a Puccini, dinastie con DNA geniale

di Nicola Colabianchi

La storia di tutte le arti è piena di genitori e di figli, in alcuni casi persino di dinastie. L’arte è piena di figli famosi, più, come o meno dei padri. Un po’ perché quelli artistici sono mestieri ‘iniziatici’ ed esserne avviati allo studio da genitori professionisti del settore è quasi cosa automatica; un po’ perché è naturale percorrere le stesse strade già conosciute in famiglia; un po’ perché la ‘familiarità’, come la chiamano i medici, non è solo della predisposizione a certe patologie ma anche a certe qualità ed a certe abilità.

Naturalmente, c’è anche chi riceve un aiutino: il nepotismo ed il familismo sono sempre esistiti, fanno parte della natura dell’uomo. Il problema è quello di valutare la proporzione della presenza di tali aspetti nella realtà. Oggi, di sicuro, con un più ampio grado di spregiudicatezza, il costume ci ha avvicinati a situazioni che fino a qualche tempo fa sarebbero state considerate inopportune. Ci potremmo porre la domanda: si è alzato il livello di tolleranza o ci siamo abituati, per una sorta di mitridatizzazione, ad atteggiamenti prima non sopportabili?

In sostanza, nella attuale società di massa certi comportamenti sono probabilmente più diffusi che nelle società precedenti dove l’accesso alle leve del potere era limitato a pochi privilegiati o a gruppi ristretti. Ad esempio non avevamo mai visto un’ ondata di favori familistici (figli, mogli, amanti, nipoti, ultimamente anche genitori) come in questa epoca, soprattutto esibiti con una noncuranza fastidiosa quasi a voler affermare un diritto sacrosanto.

È vero che ci troviamo di fronte ad un mutato quadro di valori consustanziale al nuovo tipo di società, perché proprio in quanto ‘di massa’ mette in discussione, spingendo sul pedale dell’egualitarismo, il ‘principio di autorità’, intendendo e considerando ovviamente che le ‘autorità’ sono tante, cioè non soltanto quelle più elementari del padre o del capoufficio, ma anche e soprattutto quelle della verità, della legge, dell’eccellenza, del merito, eccetera. Volendo sintetizzare si potrebbe parlare del principio di autorità come essenzialmente dettato dalla natura e dal diritto naturale. Mai si era visto richiedere, come oggi, deroghe a tale diritto in nome dell’emergere di nuovi diritti, di nuovi comportamenti, di un presunto ‘uomo nuovo’, di atteggiamenti che spesso negano l’evidenza con una spregiudicatezza che non si era mai vista. Ecco anche da dove nasce il diffuso relativismo dei nostri tempi.

Ma non addentriamoci troppo in discorsi filosofici o sociologici, che diventano assai presto noiosissimi, soprattutto per chi si aspetta di leggere altro! Volevamo scrivere, semplicemente, dei tanti casi di presenza di consanguinei nella musica, che testimoniano delle tante eccellenze germogliate, cresciute e tramandate nell’ambiente familiare, dei tanti talenti coltivati tra mamma e papà.

Nella musica, dicevamo, gli esempi sono stati tanti. Il primo che ci viene in mente è quello di Wolfgang Amadeus Mozart: il genio salisburghese era figlio di Leopold, stimato violinista e compositore, autore, tra l’altro, di un metodo per lo studio del violino considerato tuttora di un certo interesse. Leopold fu, ovviamente, padre, maestro e anche manager dei suoi due figli (anche la sorella di Wolfgang, Marianna, detta Nannerl, mostrò un precoce talento musicale). Wolfgang ebbe a sua volta un figlio musicista, Franz Xaver, per il quale si disse, con cattiveria, che ‘il genio salta sempre una generazione’, senza considerare quanto possa essere difficile, anche per chi sia dotato di uno straordinario talento musicale, avere come padre Wolfgang Amadeus Mozart!

Il più celebre degli esempi è, però, quello della famiglia Bach, grandiosa dinastia musicale che annoverò campioni dell’arte dal 1500 a quasi tutto l’Ottocento, mettendo in fila una cinquantina di musicisti. Il più importante di tutti fu ovviamente Giovanni Sebastiano, che giganteggia nella storia della musica, seguito da alcuni di quelli che gli sopravvissero tra i suoi 20 figli: tra questi più di tutti si distinsero Wilhelm Friedmann, Carl Philipp Emanuel, Johann Christian.

Da ricordare subito, poi, la famiglia degli Scarlatti con il padre, Alessandro, straordinario operista ed il figlio, Domenico, autore, lo sottolineiamo, non solo delle 550 sonate per clavicembalo ma anche di una dozzina di opere liriche, musica sacra ed altro (era nato nel 1685 e quindi coetaneo di Bach ed Haendel). Gli Scarlatti ebbero anche altri musici in famiglia: Francesco, fratello di Alessandro e Pietro Filippo, fratello di Domenico.

Prima di questi celebri esempi, c’erano stati Marcantonio Cavazzoni, nato alla fine del Quattrocento, cembalista e organista di squisita e riconosciuta cultura, con Girolamo suo figlio (organista, noto per lo sviluppo delle intavolature per organo e la composizione di ricercari) entrambi compositori.  Poi Giulio Caccini, musico del Cinquecento con i suoi quattro figli, tutti cantanti, tra cui la bravissima nonché bellissima Francesca, soprano, poetessa e compositrice, coltissima, prima donna della storia ad aver composto un’opera lirica.

Sempre nel Cinquecento avevano operato Andrea e Giovanni Gabrieli, veneziani, che però erano zio e nipote essendo Giovanni figlio della sorella di Andrea, ed avendo, quindi, assunto il cognome dello zio già noto e stimato.

Con un salto di trecento anni raggiungiamo la famiglia Bellini stabilitasi a Catania dalla natia Torricella Peligna in provincia di Chieti, per opera del nonno di Vincenzo, Vincenzo Tobia, autore prevalentemente di musica sacra. Suo figlio Rosario con i tre figli Mario, Carmelo e Vincenzo (il celebre operista), si erano dedicati tutti alla musica.

Anche Richard Wagner ebbe un figlio musicista, Siegfried, nato dalla sua unione con Cosima, figlia di Franz Liszt. Studiò con Engelbert Humperdinck (l’autore dell’opera Haensel und Gretel), fu compositore e direttore di valore pur senza poter eguagliare, ovviamente, le vette di qualità e di notorietà raggiunte dal padre.

Altra dinastia musicale fu quella dei Puccini che prima del grande operista annoverava ben quattro generazioni di musicisti dedicatisi soprattutto alla musica sacra quali maestri di Cappella nel Duomo di Lucca. Gioacchino Rossini era figlio di una cantante e di un cornista. Anche il padre di Richard Strauss era cornista: primo corno dell’Orchestra del Teatro di Corte a Monaco. Più modesta l’estrazione della famiglia Brahms dove il padre di Johannes oltre al corno suonava diversi strumenti.

In conclusione, nonostante i tanti musicisti omessi o dimenticati, è possibile affermare che il genio salterà pure una generazione, ma il talento, più difficilmente la salta, cerca di rimanere in famiglia per colpire bersagli non ancora colpiti da nessuno.

Fonte: www.lindro.it

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