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One Direction: «Ora una lunga pausa Feste o dormite, saremo liberi»

La verità dei ragazzi della band britannica e l’ipotesi di uno scioglimento: «Nessuna decisione definitiva, sarebbe sciocco pianificare. La fuga di Zayn? Uno choc»

La verità dei ragazzi della band britannica e l’ipotesi di uno scioglimento: «Nessuna decisione definitiva, sarebbe sciocco pianificare. La fuga di Zayn? Uno choc»

di Andrea Laffranchi, nostro inviato a Londra

A 20 anni il futuro è incerto. Per tutti. Anche se fai parte degli One Direction, la boyband che in cinque anni ha venduto 26 milioni di album (e 35 milioni di singoli) nel mondo e nel 2014 ha guadagnato 46 milioni di dollari (40 milioni di euro), più di ogni altro artista.

Uno scioglimento nascosto?
I quattro stanno per pubblicare il loro quinto album, «Made in the A.M.», ma hanno già annunciato che si prenderanno una lunga pausa. Nessuno sa dire se sarà di un anno o se è una specie di scioglimento nascosto per non deludere le fan con l’inevitabile reunion fra dieci anni. Nemmeno loro. «Non abbiamo pianificato nulla. Anzi sarebbe sciocco farlo adesso», dice Liam Payne, uno dei quattro rimasti dopo l’addio della scorsa primavera di Zayn Malik. Conferma Louis Tomlinson: «Siamo stati completamente assorbiti dal nuovo disco».

Niall e lo shopping di Natale
Ancora qualche impegno promozionale e poi agende libere per tutti. Non ci sarà un tour. «Per il primo giorno libero darò un party enorme», ride Liam. E Niall Horan, il biondino irlandese: «Devo decidere: una grande dormita o lo shopping di Natale». Carriere soliste? Chi lo sa.
«La follia del pubblico? L’abbiamo scoperta a Milano»

La consegna del silenzio ha (quasi) funzionato. Vietato far filtrare notizie via social o altro sulla presenza della band lanciata dall’«X Factor» inglese in uno studio fotografico a nord di Londra. Qualche fan lo scopre ma non c’è l’assalto fuori dai cancelli che li ha accompagnati ovunque. Italia compresa. «Milano è stato il primo posto dove abbiamo sentito la follia del pubblico», ricorda Niall.

«Il nostro miglior disco di sempre»
Zayn ha lasciato la band in primavera. I quattro rimasti giurano di aver ritrovato rapidamente l’equilibrio. «Siamo stati fortunati che è accaduto quando stavamo iniziando a lavorare al nuovo album. L’idea di fare il nostro miglior disco di sempre è stato il denominatore comune», spiega Harry Styles, il più carismatico. Niall è più sentimentale. «Perdere il membro di una squadra, che sia una band o un ufficio, ne fa sentire la mancanza. All’inizio eravamo scioccati e tristi. Questo ci ha reso ancora più legati fra di noi».

Sfida a Justin Bieber
Il disco esce il 13 novembre. Stessa data scelta da Justin Bieber per il suo «Pressure». La popstar canadese ha punzecchiato i rivali con un video, smorfia compresa, postato sui social: «Ecco la faccia che fai quando il tuo disco esce lo stesso giorno di quello di Bieber».

«La musica non è un gioco»
C’erano i Beatles contro i Rolling Stones, quindi i Blur contro gli Oasis e ora la sfida fra i teen idol. «La musica non è una questione di chi vince o chi perde. Non è un gioco - riflette Harry -. Alla fine le classifiche di vendita non sono quelle del calcio». Tanto, come cantano nella nuova «History», chi se ne frega di «macchine lussuose, champagne, aerei privati». «Ci piace essere ragazzi normali», rimarca Louis.

Styles e «Perfect», messaggio a Taylor Swift?
E se si vuole tirare in ballo un’altra popstar, ecco «Perfect», il nuovo singolo. Il testo racconta di un lui che si sente perfetto per lei e sembra una risposta alle canzoni scritte da Taylor Swift per rinfacciare a Harry la fine della loro storia. «È una canzone d’amore divertente, del saper vivere il presente. Non tutto deve essere serio e pensato», risponde diplomaticamente il diretto interessato. Che assieme a Louis ha partecipato alla scrittura del brano. E le firme dei ragazzi tornano in altri pezzi. «Prima di essere nella band non avevamo scritto tonnellate di canzoni - ricorda Styles -. Col tempo abbiamo fatto pratica e questo disco segna un nostro maggiore coinvolgimento, ognuno di noi ha portato le proprie influenze. Però, alla fine, è omogeneo, non sembra una serie di cose diverse».

I testi si fanno piccanti
Nulla di vietato ai minori, ma nei testi si sono concessi qualche riferimento piccante. Sono cresciuti, ma si rendono conto di avere fan che certe cose ancora non le hanno vissute. «Siamo consci che una parte dei nostri ammiratori sia più giovane. Più che pressione dell’essere un modello di comportamento direi che riconosciamo di avere una responsabilità verso chi può essere più suggestionato da quello che facciamo - sottolinea Harry -. Però non possiamo fingere, altrimenti non sarebbe comunque corretto. Si possono commettere errori, li facciamo tutti... Basta non essere degli idioti».

Fonte: www.corriere.it

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