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Raf, un tour per mostrarsi a 360°: \"Non fermatevi ai miei successi pop\"

Il cantautore porta nei teatri italiani le sue hit e i brani meno conosciuti, in un viaggio tra passato e presente. Si parte da Milano il 19 ottobre. Tgcom24 lo ha incontrato

Il cantautore porta nei teatri italiani le sue hit e i brani meno conosciuti, in un viaggio tra passato e presente. Si parte da Milano il 19 ottobre. Tgcom24 lo ha incontrato

Parte il 19 ottobre dal teatro Nazionale di Milano il nuovo tour teatrale di Raf. Uno spettacolo che mescola vecchie hit e brani nuovi, si divide tra set acustici ed elettronici e mostra una fotografia a 360° della dimensione artistica del cantautore. "Spesso si pensa a me solo per i successi più pop - spiega a Tgcom24 - ma sono capace anche di essere anche altro, più scomodo se necessario". E lo show? I fan si preparino a cantare...

Ha aperto gli anni 80 facendo ballare ("Self Control") e li ha chiusi tracciandone un bilancio ("Cosa resterà di questi anni 80"), ha cantato il "Battito animale" dei primi 90 per sondare "L'infinito" e celebrare "La più bella del mondo". La sua musica è arrivata fino a oggi intrecciandosi spesso con quella di altri esponenti della nostra musica, daUmberto Tozzi a Max Pezzali, passando per Frankie Hi-NRGEdoardo Bennato e Laura Pausini. Perché per Raf la musica è uno spettro ad ampio raggio che merita di essere esplorato senza barriere. Il 2015 è stato l'anno del ritorno a Sanremo, finito male per colpa di una broncopolmonite che lo ha messo ko per parecchio tempo, e dell'album "Sono io", con un titolo che era un vero manifesto programmatico. "Mi sono accorto che negli anni un cantante pop come me viene conosciuto per le canzoni più popolari - spiega -. In un certo modo è inevitabile però oltre a quelle c'è tutto un repertorio di brani, sconosciuto ai molti, che dà un'immagine più ampia e veritiera di quello che sei. Per questo ho intitolato l'album 'Sono io'". 

Qual è la tua dimensione che il grande pubblico non ha colto?
Quella meno rassicurante. Nella musica pop si cerca di non scontentare nessuno. Io spesso mi sono spinto oltre con suoni e arrangiamenti. E sul piano lirico, pur al di fuori di ideologie o schieramenti, ho preso posizioni anche radicali, a costo di risultare antipatico. E questa non è l'indole di un cantante pop ma quella di un musicista che ama quello che fa. La conoscono i fan più affezionati ma il grande pubblico molto meno.

Questa cosa ti ferisce?
Diciamo che mi infastidice più che altro, anche se poi mi rendo conto che non può essere altrimenti. Quando fai un disco e poi vai a promuoverlo in radio o in tv, si finisce con il portare avanti le canzoni più pop mentre le altre passano inosservate, se non a chi poi comprerà il disco e avrà modo di scoprirle. Che sarà sempre una minoranza. 

Tra gli argomenti pesanti che ritornano nei tuoi lavori c'è il dramma dell'immigrazione.
Il precedente album si intitolava "Numeri", dal titolo di una canzone scritta insieme a Frankie Hi-NRG. E parlava di queste persone schiacciate dall'economia del mondo, dove prevale il dio denaro e non le buone intenzioni che dovrebbero essere rivolte all'umanità. Dagli immigrati agli esodati, ai cassaintegrati, sempre di più le persone sono considerate numeri. Numeri ai quali siamo abituati e ai quali non facciamo più caso. 

Sei tornato sul tema nell'ultimo album, con la canzone "Pioggia e vento", premiata al SalinaDoc festival.
In questo pezzo ho ripreso lo stesso concetto in maniera un po' più poetica. Siamo testimoni delle cose che avvengono, ci arrivano in casa attraverso i media. Ci sentiamo impotenti, ma la cosa più grave è che molte persone sono ormai assuefatte e sono totalmente indifferenti a questa cosa. 

Come sarà strutturato lo show?
Intanto saremo in quattro sul palco, una vera band di cui io sono in qualche modo il leader. E daremo vita a un concerto con alcuni momenti distinti sul piano sonoro. La prima parte sarà acustica, con alcuni brani del passato che sono stati riarrangiati. Per esempio c'è un inizio con "Battito animale" suonato solo con tamburi, in una versione molto tribale. Mentre altre ballad si prestano a strumenti più acustici. E verso la fine rimangono i pezzi, sia quelli più datati che quelli più recenti, che hanno suoni più elettropop, che è la cosa che ho ripreso nell'ultimo album e nella raccolta precedente. 

Dal punto di vista scenico ci saranno soluzioni particolari?
Se devo essere sincero avrei voluto mettere nello show tantissime cose ma non c’è stata la possibilità per più motivi. Nella prima parte il supporto scenografico è minimale, l'attenzione è completamente concentrata sulla band. Poi via via abbiamo l’ausilio di tecnologie sia da un punto di vista audio che video con uno schermo a led che copre tutta la scena. C’è un lavoro certosino, brano per brano di sincronizzazione e scelta delle immagini che devono sottolineare ed enfatizzare ciò che suoniamo. 

Il pubblico deve aspettarsi qualche sorpresa?
Negli ultimi tour c’era una canzone, "Non è mai un errore", che facevo cantare al pubblico. Era diventata una consuetudine. In questo tour ogni volta verrà estratto a sorte uno spettatore che salirà sul palco a cantarla con me. Non c'è da aver paura: ci sarà un gobbo elettronico e io farò di tutto per mettere a proprio agio chi viene scelto. Potrebbe venir fuori un duetto da incorniciare così come un siparietto magari un po’ sgangherato ma divertente.

Parlando con Marco Masini, lui faceva riferimento a un muro che chi ha vissuto la propria carriera negli anni 80 e 90 si trova di fronte. Lo senti anche tu?
Io prima ancora di Masini e altri ho vissuto questa cosa. Vengo dal punk, dalla new wave. Ho una storia che già era in contrasto con il mio essere diventato cantante pop. Oggi faccio una fatica bestiale ad accettare quello che siamo diventati e vado avanti solo per amore della musica. Ma spesso hai dei ripensamenti totali. Io sto bene solo quando vado a fare i concerti, che suono. Per il resto… 


LE DATE DEL TOUR
19 ottobre, Milano Teatro Nazionale
21 ottobre, Napoli Teatro Augusteo
24 ottobre, Cesena Carisport
31 ottobre, Torino Teatro Colosseo
10 novembre, Palermo Teatro Golden
11 novembre, Catania Teatro Metropolitan
13 novembre, Roma Auditorium Della Conciliazione
19 novembre, Lecce Teatro Politeama
20 novembre, Bari Teatro Palazzo
26 novembre, Genova Politeama Genovese

Fonte: www.tgcom.it

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