Condividi su Facebook

News

Ricordiamoci del valore formativo dell'educazione musicale


di Elena Ferrara (docente di ed. musicale nella S. Media, Novara) da SIEM Informazione di aprile 2000

A più di venti anni dall'emanazione dei programmi della scuola media e del raddoppio delle ore curricolari, l'educazione musicale in questo ordine di scuola ha dovuto fare i conti con grandi problemi di ordine specifico (dare applicazione ad una disciplina giovane e estranea alla cultura scolastica, reclutare gli insegnanti anche tra i non diplomati ecc.), si è confrontata con le varie evoluzioni metodologiche a cui la scuola media è stata sottoposta (dal programma, alla programmazione, al progetto, alla modularità) ha vissuto le diverse proposte strutturali: dalla entrata a regime delle due ore settimanali, al tempo prolungato, che dava alla nostra disciplina un diverso respiro, alle nuove organizzazioni modulari che rappresentano una penalizzazione in termini di tempo a disposizione per il gruppo classe.

Quanto tutto ciò sia stato in parte fallimentare sul piano della riflessione metodologico-didattico è testimoniato dalla permanenza sul mercato di libri di testo che, al di là di vesti grafiche più accattivanti e dell'utilizzo di linguaggi parzialmente rimodernati, sarebbero risultati superati nell'impostazione già al momento dell'entrata in vigore dei programmi di cui sopra. Un ringraziamento a coloro che stanno ancora lavorando e ricercando in questo campo! Ma questa osservazione è concatenata al corrispondente elemento di fissità. Il personale docente. Chi, infatti, è stato nominato ai tempi del raddoppio delle ore (aa.ss. '79/80, '80/81) sta spesso lottando, pur di ruolo da almeno un decennio, con la contrazione delle cattedre ringraziando l'Autonomia ed un numero di alunni sempre più elevato per classe! Momento decisivo che vede gli occhi puntati sul 2001 è rappresentato dal famoso organico funzionale! Piccolo particolare: la riforma dei cicli. Stiamo trepidamente attendendo che il Ministero scopra le carte. Personalmente voglio pensare in positivo: un'ondata di aria nuova che forse scardinerà gli elementi di fissità che ho sottolineato.

Confrontarsi in modo più diretto con la realtà della scuola primaria entrandone a far parte penso che possa essere una buona occasione anche per noi docenti di scuola media. Mi auguro che vengano rispettate le competenze di chi ha svolto un percorso professionalmente serio sia nella media che nella scuola elementare. Guardando alle superiori le attuali aspettative sono scarse e spero vengano confutate dalla realtà. LA SIEM ha speso tutte li possibili risorse per ottenere l'insegnamento della musica nel biennio unificato. È in questo ambito che, credo, l'educazione musicale possa continuare ad offrire una reale e ineludibile occasione formativa. Ben lo sappiamo noi insegnanti di scuola media che con alunni di quattordici e quindici anni finora abbiamo lavorato quotidianamente. La scelta di non inserire la nostra disciplina all'interno del curricolo di studi sarebbe un grave errore al quale difficilmente si potrà rimediare.. e non sarà certo possibile supplire a tale grave carenza con l'allestimento dei laboratori musicali!

Ho salutato con entusiasmo l'interesse con cui il Ministro della P.I. si è rivolto alla musica e sono convinta che questo abbia rappresentato un risultato importante anche per la SIEM che non ha mai smesso di sollecitare il mondo politico rispetto alla grave lacuna relativa all'educazione musicale presente nei curricula formativi. Voglio sottolineare con forza che gli aspetti pratici sono a volte sostanziali e quindi la presenza di un laboratorio ben attrezzato nell'ambito del proprio istituto scolastico rappresenta una risorsa senza confronto sul piano tecnico-organizzativo (certamente lo è per chi lo sa utilizzare, se vi possono accedere tutte le classi e via dicendo). Voglio sottolineare, inoltre, come l'attenzione al territorio connessa alla realizzazione del laboratorio sia un passo molto importante verso la cooperazione, l'educazione permanente, l'integrazione sociale ecc.

Resta un forte, spietato sospetto: i laboratori sostituiranno la presenza dell'educazione musicale nell'ambito dei curricula formativi della secondaria? Pensiamo positivo? Per quanto riguarda la scuola media o comunque la scuola primaria credo che il laboratorio rappresenti una grande occasione che si spera venga rafforzata dalle strategie di reclutamento, formazione e incentivo della figura di coordinatore che ha un ruolo centrale nella buona rinascita del progetto. Resta lo stesso atroce dubbio: il laboratorio non diventerà il "ghetto" dove si fa musica nella scuola primaria togliendo la disciplina dal curricolo? La SIEM ha già preso un suo indirizzo strategico nella recente Assemblea dei Soci: fare pressing propositivo fornendo al Ministero tutte le proposte, le riflessioni, le soluzioni che siamo in grado di dare. Non vorremmo tornare nella situazioni di dover ancora una volta "legittimare" la nostra disciplina nell'ambito dell'intero sistema scolastico. Si spera che chi ha il potere di decidere non sia ancora oggi cosi "sordo" e "miope" perché è proprio per formare un cittadino con canali ben aperti sul mondo che stiamo lottando da più di 30 anni.

2016 © Edumus.com è proprietà di Export Digitale Srl - Sede legale e operativa: Via L. de Libero, 8 - 04022 Fondi (LT) -
P.IVA, C.F. e CCIAA di Latina IT02851780599 - Cap. Soc. 10.000€ i.v. - REA: LT-204311

--