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Roberto Leydi e il «Sentite buona gente»

Una mostra presso Auditorium Parco della Musica di Roma ripercorre una tappa fondamentale nello sviluppo della etnomusicologia italiana

Una mostra presso Auditorium Parco della Musica di Roma ripercorre una tappa fondamentale nello sviluppo della etnomusicologia italiana

di Roberto Vigliotti

Si è inaugurata ieri a Roma, Auditorium Parco della Musica e chiuderà i battenti il 17 maggio, “Roberto Leydi e il Sentite buona gente” mostra multimediale dedicata allo spettacolo Sentite buona gente, e curata da Domenico Ferraro, autore dell’omonimo libro per l’Editore Squilibri. Alla cerimonia d’apertura ha preso parte il regista Alberto Negrin, figura fondamentale nella realizzazione della mostra, nonché aiuto regista di Giorgio Strehler ai tempi della realizzazione dello spettacolo teatrale Sentite buona gente, messo in scena per la prima volta a Piccolo Teatro di Milano nel 1967. La mostra nell’Auditorium presenta immagini edite e inedite dello spettacolo messo in scena circa mezzo secolo fa, foto recuperate dalla raccolta privata di Alberto Negrin e altre foto scattate da Luigi Ciminaghi, anch’egli collaboratore dello spettacolo nel 1967. Inoltre in una sala dell’esposizione vengono proiettate le immagini inedite delle riprese dello spettacolo Sentite buona gente. Lo spettacolo Sentite buona gente era imperniato sulle ricerche condotte dall’etnomusicologo Roberto Leydi e da Alberto Negrin, che nel 1966 avevano girato l’Italia per raccogliere e catalogare la musica popolare delle nostre regioni: dall’Abruzzo al Puglia, passando per Piemonte, Lombardia, Friuli, Puglia, Toscana e Sardegna. E proprio in omaggio e in ricordo della Sardegna, e delle ricerche di Leydi e di Negrin in quei suggestivi luoghi, all’inaugurazione della mostra sono intervenuti il sindaco e i suonatori di Maracalagonis. Nel lontano 1967 erano stati proprio i suonatori di Maracalagonis a esibirsi per primi sul palco del teatro Piccolo di Milano. Quarantotto anni dopo, nelle sale della mostra, il gruppo si è esibito in un concerto con i tipici strumenti della tradizione sarda: dalle launeddas all’organetto, dal triangolo, agli zoffoli, fino ai tamburelli. Tra le varie suonate religiose e laiche eseguite dal gruppo popolare sardo, la suggestiva rielaborazione di un brano proposto nello spettacolo di allora, con zoffolo del campidano (o zoffolo del pastore, come viene comunemente chiamato dai suonatori), triangolo e tamburello. Con lo spettacolo Sentite buona gente, Leydi si riprometteva di portare sul palco di un teatro i canti e le danze popolari assieme ai loro interpreti. Nel discorso inaugurale all’Auditorium, Alberto Negrin ha proprio ricordato quanto questo aspetto abbia rappresentato uno dei maggiori problemi organizzativi all’epoca della messa in scena: i musicisti erano lavoratori comuni e, a parte le difficoltà di lasciare per qualche tempo il lavoro, in quegli anni un viaggio da Palermo a Milano poteva durare più di un giorno. L’esibizione dei suonatori di Maracalagonis è solo il primo degli eventi che animeranno la mostra. Si segnalano le esibizioni del coro di Aggius, del 16 maggio, e dei Tenores di Orgosolo che si esibiranno il 7 maggio. In un’epoca come quella odierna, in cui tutto si consuma nel breve volgere di un tweet, la mostra multimediale “Roberto Leydi e il Sentite buona gente” è un MUST TO VISIT, ci fa viaggiare indietro nel tempo, ci fa conoscere un patrimonio di musica popolare che rischia di finire dell’oblio e ci fa rivivere attraverso le registrazioni dell’epoca, la flagranza di un sentimento popolare minacciato sempre più dall’estinzione.

L’ingresso alla mostra è gratuito.
Gli orari di apertura sono: dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 17, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18 con giovedì come giorno di chiusura.
Per info: 068082058
www.museo.santacecilia.it
www.squilibri.it

Fonte: www.amadeusonline.net

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