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Scrivere di musica

Un convegno per difendere la critica musicale e la stampa di settore

Un convegno per difendere la critica musicale e la stampa di settore

La musica, la crisi del disco, i problemi relativi all’informazione musicale, la figura del critico musicale, l’impostazione di un articolo di critica musicale, come scrivere di musica, descrivere la musica, il diritto d’autore e il plagio nella musica, sono stati oggetto finalmente di un convegno promosso gratuitamente dall’Ordine dei Giornalisti del Molise, in collaborazione con il Conservatorio “Perosi” di Campobasso e l’Ateneo Molisano. In una sala “Ippocrate” della Facoltà di Medicina di Campobasso gremita di giornalisti, curiosi e musicisti, si è tenuto un convegno valido per la formazione professionale continua, uno dei rari in casi in cui si parla, si discute, si animano gli interventi a scopo esclusivamente culturale e in questo caso musicale. Ad affrontare anche tematiche relative alla terza pagina, alle riviste settoriali e alla comunicazione musicale sul web, si sono cimentati il docente di tecnica della comunicazione al Conservatorio di Pescara, il pianista Piero Di Egidio, il bibliografo musicale del Conservatorio di Campobasso Francesco Russo, il critico musicale e docente di jazz al Consevatorio di Bari Ugo Sbisà, il direttore del Conservatorio molisano, il clarinettista e compositore Lelio Di Tullio, il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e membro del Cts Cosimo Santimone e l’unico consigliere dell’Ordine dei Giornalisti d’Italia, espressione della categoria, il flautista e didatta Vincenzo Cimino. All’unisono, nel descrivere una realtà sulla critica musicale impoverita e ridimensionata sensibilmente negli ultimi dieci, quindici anni relativamente alla stampa quotidiana, si è convenuti nella importanza nel mantenere e nel tentare tutti insieme di difendere le riviste di categoria, il faro che resta della comunicazione di settore. Per l’informazione e l’editoria musicale e per salvaguardare l’educazione all’ascolto, per tentare di fornire qualche spunto riflessivo si è lanciata la proposta di rendere per lo meno chiara, allorquando la musica colta viene impiegata negli spot pubblicitari, l’identificazione chiara ed immediata del brano eseguito in un sottopancia, se non altro per educare i meno esperti alla riscoperta dei valori e della tradizione della musica classica. Un primo incontro dove l’Ordine dei Giornalisti ha dimostrato sensibilità ed attenzione per la musica, nella formazione dei giornalisti.

Fonte: www.amadeusonline.net

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