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Nel corso della sua vita, Antonio Stradivari (1644 – 1737) costruì oltre 1000 violini (la maggior parte commissionati a clienti abbienti come Francesco d'Este). Purtroppo soltanto pochi di essi sono sopravvissuti al tempo e il loro valore incomparabile si deve al suono inimitabile.
Come ha fatto Antonio Stradivari a creare lo strumento perfetto?
Perché il suono di uno Stradivari è inimitabile? Studi a confronto
La perfezione ha un prezzo: ecco perché gli Stradivari sono così costosi
Quali sono gli Stradivari più costosi al mondo?
Stradivari distrutti in incidenti terribili
Si ritiene che il periodo aureo di Antonio Stradivari sia compreso tra il 1700 e il 1725, durante il quale produsse i suoi strumenti migliori. Stradivari dedicò tutta la sua vita allo studio delle proporzioni perfette di violini, viole e violoncelli alla ricerca del suono perfetto, tant'è che ad oggi si contano circa 600 violini Stradivari rimasti in circolazione, tutti stimati a prezzi elevatissimi. Tra i suoi geniali stratagemmi per perfezionare il suono del violino sono riconosciuti i tipici fori dalla forma ad “f”, resi più stretti e lunghi rispetto ai violini del passato.
Antonio Stradivari ebbe la fortuna di formarsi presso Niccolò Amati, un rinomato liutaio dell'epoca, appartenente ad una generazione di liutai, ai quali si deve una buona parte del processo di perfezionamento dello strumento.
Il primo violino realizzato da Antonio Stradivari risale al 1666 e fu firmato come “Antonius Stradivarius Cremonensis Alumnus Nicolaij Amati”. Solo grazie a questa firma infatti, siamo a conoscenza del fatto che Niccolò Amati fu il maestro di Antonio Stradivari. Francesco e Omobono, due dei suoi sei figli sceglieranno di portare avanti la tradizione paterna degli Stradivari, progettando stili e dettagli innovativi sempre più sorprendentemente pregiati e funzionali allo strumento.
C'è chi afferma oggi di aver riscoperto nel violino moderno un suono cristallino e affascinante, ritenuto migliore del famigerato Stradivari e c'è chi invece lo elogia ancora come il violino migliore al mondo. Quel che è certo è che nessuno è mai riuscito a riprodurre fedelmente uno Stradivari, anche se molti ci sono andati molto vicino.
Nel corso della storia, diversi scienziati tentarono di scoprire il segreto del suono degli strumenti di Stradivari, studiandone tutti i dettagli, dalla struttura al materiale, alla forma ed esistono oggi numerose ipotesi a riguardo.
Secondo una ricerca condotta dagli studiosi del M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) la perfezione del suono dello strumento sarebbe dovuta proprio alla forma allungata dei fori ad “f” situati sulla parte frontale. Altri scienziati ritengono invece che il motivo per cui gli Stradivari sono oggi inimitabili, consiste nel fatto che al tempo in cui il liutaio cremonese operava, gli inverni erano più freddi e lunghi e le estati meno afose, per cui il legno era molto più denso di quello di oggi.
Anche Hwan-Ching Tai, professore di chimica presso la National Taiwan University ritiene che il legno d'acero moderno sia molto diverso da quello utilizzato da Stradivari. Tuttavia il professore fece un'ulteriore scoperta altrettanto interessante: il segreto dello Stradivari non sarebbe custodito esclusivamente nella densità del legno, ma anche nella preparazione del materiale. Come confermano anche i ricercatori della Texas A&M Univeristy infatti, il liutaio cremonese sarebbe stato solito immergere il legno in una miscela di calcio, rame, alluminio, sodio, potassio e zinco. Queste sostanze permettono di preservare il legno dalle muffe e conservare le proprietà del materiale, evitando conseguenze sulla qualità del suono. Tuttavia nessuno oggi è a conoscenza delle dosi della ricetta di Stradivari.
Il valore di uno Stradivari risiede nella riproduzione di un suono di qualità indiscutibile, sia per quanto riguarda gli alti che i bassi. Molti degli Stradivari rimasti sono stati acquistati da collezionisti, ma i musicisti che li posseggono ne hanno sempre elogiato il suono, sostenendo che possa essere udito nitidamente anche a grandi distanze.
Gli Stradivari sono gli strumenti più costosi al mondo e sono stimati anche fino a milioni di dollari: ecco i tre più costosi.
Trattandosi di uno degli ultimi dieci esemplari rimasti, questa viola è stimata all'incirca 45 milioni di dollari e risale al 1719. Il suo nome si deve ad uno dei suoi primi acquirente, il facoltoso barone Macdonald.
Il suo nome deriva dal musicista Jean-Pierre Duport, che la suonò nel 1800 e permise a Napoleone Bonaparte di provare a suonarla. Secondo quanto tramandato, l'ammaccatura sullo strumento, sarebbe stata causata da Napoleone stesso che l'avrebbe danneggiata accidentalmente con uno dei suoi stivali. Il suo prezzo si aggira oggi intorno ai 20 milioni di dollari.
Vale 16 milioni di dollari e prende il nome da Lady Anne Blunt, una delle sue prime proprietarie, nipote del poeta Lord Byron. Lo strumento è particolarmente in buono stato poiché fu tramandato da diversi collezionisti, che preservarono lo strumento. A quanto si dice, questo violino è stato suonato pochissime volte.
Nel 2012 un violoncello Stradivari, in esposizione presso il palazzo reale spagnolo, cadde disgraziatamente a terra durante un servizio fotografico a Madrid, provocando il distacco del collo dal corpo dello strumento. Nonostante l'incidente, il pezzo fu sapientemente sostituito, anche se il violoncello ha ormai perso il suo valore originario di 20 milioni di dollari.
Situazione più drammatica invece per quanto riguarda il violino Stradivari appartenente alla virtuosa Ginette Neveu, che morì tragicamente in un incidente aereo in cui andò distrutto anche lo strumento. Stessa tragica sorte toccò al violinista francese Jacques Thibaut, morto anche lui in un incidente aereo, portando con sè il suo Stradivari.
Lara Luciano
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