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Un brano della durata complessiva di sette ore è la sfida lanciata dal cmpositore Carlo Alessandro Landini al pubblico del Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda che giovedì 7 maggio potrà ascoltare, nella esecuzione del pianista genovese Massimiliano Damerini, la versione ridotta a “sole” tre ore della Sonata, considerata la più lunga mai concepita. L’appuntamento è inserito – fuori abbonamento – nel calendario di della stagione di prosa e musica 2015 del Teatro di Fiorenzuola, in occasione del decennale dalla riapertura. Il brano è durchkomponiert (senza pause né battute di arresto) e concepito all’insegna della grandezza monumentale nonché realizzato in base ad una varietà di versioni alternative (da 3 a 7 ore) ritagliate sulla base di moduli sintattici programmati e coordinati tra loro, come altrettanti “pannelli a scomparsa”. La composizione della partitura (653 pagine nella sua versione integrale) ha occupato Landini per cinque lunghi anni e costituisce un vero e proprio manifesto per un ascolto di nuovo tipo, disteso, slow. Come lo stesso autore spiega in un articolo a stampa di imminente pubblicazione, l’evento ha un carattere volutamente monumentale per venire incontro alle nuove esigenze di visibilità e di complessità, ma anche di necessaria grandezza, poste dall’odierna “società dello spettacolo”.
L’evento si svolgerà in collaborazione con: Centro Formazione Alta Cultura (Carpi, Modena) – Associazione Novecento (Piacenza) – SIMC (Società Italiana Musica Contemporanea) (Milano).
Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti: Ufficio del Teatro “Inform’Arti” – Via Liberazione – 29017 Fiorenzuola d’Arda (Pc),
Tel 0523/985253 – 989250 (dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e nei giorni di spettacolo dalle 19.30).
CARLO ALESSANDRO LANDINI Studi di Pianoforte e Composizione al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano e al «Conservatoire National Supérieur de Musique» di Parigi. Corsi di perfezionamento con Olivier Messiaen, Franco Donatoni, György Ligeti, Iannis Xenakis e Witold Lutoslawski. «Fulbright Award», studi e insegnamento presso la University of California a San Diego. Vincitore di concorsi nazionali e internazionali («Valentino Bucchi» di Roma, «Ennio Porrino» di Cagliari, «Ernest Bloch» di Lugano, «W. Serocki» di Varsavia). Dal 1978 al 1996 gli irrinunciabili, per un musicista della sua generazione, «Ferienkurse für Neue Musik» di Darmstadt. 12 cd monografici e antologici. Nel marzo 2003 è nominato “Fellow” dell’Italian Academy di New York e “Research Scientist” presso il Music Department della «Columbia University» a New York. Seminari e Master Classes presso la University of California, il Department of Graduate Studies della Columbia, la «Eastman School of Music» di Rochester, la «State University» di Buffalo, la Musikhochschule di Trossingen (Germania) e l’Università di Praga (Hamu). Nel 2008, la vittoria, primo e unico italiano, al concorso internazionale «W. LutosÅ‚awski» di Varsavia col suo Le retour d’Astrée per violino e pianoforte. Nel 2013 è stato il solo compositore candidato dalla Simc a rappresentare l’Italia ai World Music Days 2013 di Vienna-Bratislava.
MASSIMILIANO DAMERINI Genovese, ha compiuto gli studi musicali nella sua città, diplomandosi in pianoforte e composizione. Fra gli interpreti più rappresentativi della sua generazione, ha suonato in alcuni dei più importanti teatri e sale da concerto del mondo: Konzerthaus di Vienna, Barbican Hall di Londra, Teatro Alla Scala di Milano, Teatro Colón di Buenos Aires, Herkules Saal di Monaco, Gewandhaus di Lipsia, Salle Gaveau e Cité de la musique di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Tonhalle di Zurigo, Auditorio Nacional di Madrid. Moltissime le opere pianistiche a lui dedicate da importanti autori tra i quali: Ambrosini, Asturias, Di Bari, Donatoni, Fellegara, Ferneyhough, Gaslini, Gentilucci, Landini, Sciarrino, Skrzypczak, Sotelo, Vacchi. Attivo anche come compositore (i suoi lavori sono pubblicati da Rai Trade, Edipan, Preludio, MAP Editions). È giurato in importanti concorsi pianistici internazionali, e tiene Master Classes di perfezionamento in tutta Europa. Il grande Elliott Carter, dopo averlo ascoltato a New York, disse di lui: Ogni suo concerto è un’esperienza indimenticabile, e dopo il suo recital a Monaco nel 1997 la Süddeutsche Zeitung lo ha definito uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti Michelangeli e Pollini. La critica italiana gli ha conferito il prestigioso Premio Abbiati 1992 quale concertista dell’anno.
Fonte: www.amadeusonline.net
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