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2022
Inizio: 10-11-2022
Fine: 13-11-2022
20:00
Via Vincenzo Bellini
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Terza opera in cartellone per la Stagione Notte 2022/23 è La Gioconda, di Amilcare Ponchielli, in scena per la prima volta al Teatro Sociale di Como giovedì 10 novembre alle ore 20.00 e domenica 13 alle ore 15.30.
Protagonista quindi un’altra figura femminile del mondo dell’opera, con la regia di Filippo Tonon e la direzione d’orchestra del M° Francesco Ommassini.
Terza opera in cartellone è La Gioconda, di Amilcare Ponchielli, in scena per la prima volta al Teatro Sociale di Como giovedì 10 novembre alle ore 20.00 e domenica 13 alle ore 15.30.
A mettere in scena il dramma veneziano sarà il regista, scenografo e costumista Filippo Tonon, che vanta una lunga esperienza come assistente alla regia di importanti registi d’Opera come Zeffirelli, Pizzi, De Ana, prima di lavorare come regista nei principali teatri d’opera italiani e internazionali, mentre a dirigere l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sarà Francesco Ommassini.
Tonon curerà anche scene e costumi (questi ultimi insieme a Carla Galleri), mentre le coreografie saranno affidate a Valerio Longo e le luci alla pluriennale esperienza di Fiammetta Baldiserri.
Lo spettacolo sarà un nuovo allestimento, in coproduzione internazionale con il Teatro di Maribor, la Fondazione Arena di Verona, Teatro Massimo Bellini di Catania e i Teatri di Opera Lombardia.
Il cast artistico vedrà impegnati Angelo Villari (Enzo Grimaldo), Teresa Romano (Laura Adorno), Angelo Veccia (Barnaba), Agostina Smimmero (La Cieca), Simon Lim (Alvise Badoero), Francesco Pittari (Isepo) e Alessandro Abis (Zuane). Il ruolo della protagonista è affidato a Rebeka Lokar.
Come per Norma, c’è una grande figura femminile protagonista della terza opera in cartellone. La Gioconda vede infatti al centro una donna complessa che, nel corso della vicenda musicata dal grande compositore cremonese sui versi di Arrigo Boito, si trova ad affrontare traversie amorose sullo sfondo di una Venezia in cui si intrecciano torbidi intrighi politici e tradimenti.
Quando La Gioconda andò in scena nel 1876, l’Italia aveva cominciato a sentire le influenze di un nuovo movimento letterario, il Verismo, ed è proprio in quell’epoca che Tonon sceglie di rappresentare la vicenda, puntando sulla storia non politica, ma più personale fatta di amore, di male fine a se stesso, di desiderio di negatività, di solitudine, ambientata in una Venezia decadente, rappresentativa di un potere malato, sospettoso, fatto di spie, detenuto da un’aristocrazia che opprime il popolo.
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